Onesto ma non troppo ADR Dado a Ferrara
il 26 marzo 2009
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E invece no. Dado, a dispetto delle quattro lettere del suo piccolo nome, è un grande artista, benvenutiche nasconde dietro l'apparente semplicità di una sigla di due sillabe, la complessità di un mondo straordinario, fatto di musica e parole, di comicità e pensiero, d'impegno e intrattenimento. No, non preoccupatevi, Dado non è giunto tra noi per scandagliare gli abissi profondi dell'animo umano, offrendoci una lettura inattesa dell'universo. Dado è qui, ora, per metterci alla prova, per testare, come solo uno scienziato sa fare, i nostri limiti, le nostre capacità, il nostro cervello. E per farlo usa uno strumento straordinario e sorprendente, la comicità. Dado fa ridere. Ma fa anche pensare. Dado racconta la nostra vita quotidiana, le nostre difficoltà, i nostri tic, le nostre passioni, i nostri amori e i nostri difetti, mettendo tutto questo in scena con una ironia non comune. Ma Dado è anche qualcosa di più. Fa qualcosa di più. Prende a modello Giorgio Gaber, il suo teatro-canzone, e sul quel prezioso modello costruisce la sua comicità, il suo teatro. E, ovviamente, le sue canzoni. Sì, perché Dado è un musicista e un cantante, usa la canzone come grimaldello per aprire le porte che vuole, quelle della comunicazione, della risata, dell'emozione.