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Emilia Romagna, una nuova legge ridefinisce le politiche per le nuove generazioni

dal 01 gennaio al 30 dicembre 2009

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Descrizione dell'Evento

BOLOGNA - Dalla scuola ai servizi sociali, dalla sanità all’accesso al credito, dall’integrazione sociale all’inserimento nel mondo del lavoro.

Ha l'obiettivo di ridefinire le politiche dedicate ai bimbi e ai ragazzi la nuova legge regionale sui giovani, "Norme in materia di politiche per le nuove generazioni", approvata ieri dall'Assemblea regionale dell'Emilia-Romagna. "Una legge - ha sottolineato il presidente della Regione, Vasco Errani - che consente di accompagnare la crescita dei ragazzi con interventi che vanno dal sostegno scolastico ai campeggi, dall’educazione di strada agli spazi giovani. Con questa legge vogliamo essere vicini alle famiglie, alle agenzie formative e dell’associazionismo, laiche e cattoliche, alle Istituzioni locali. Per disegnare davvero una ‘nuova frontiera’, un insieme di idee e di progetti che abbiano come riferimento una visione unitaria del mondo dei bambini, degli adolescenti e dei giovani".
La legge si rivolge infatti alle nuove generazioni, nella fascia d’età compresa tra zero e 35 anni, e ridisegna l’intera architettura del welfare. Partendo dal presupposto che i giovani sono una risorsa, in un paese come l’Italia dove, su ogni ragazzo, gravano 80 mila euro di debito pubblico e 250 mila euro di debito pensionistico. Tra le norme più importanti contenute nella legge, quella di istituire un apposito Fondo regionale e la possibilità, anche per i privati, di ottenere finanziamenti sui progetti: dall’associazionismo allo sport, dalla cultura all’intrattenimento, coinvolgendo oratori, centri sociali e strutture sportive.
Per la prima volta nella storia di questa Regione e, credo, del paese – spiega l’assessore regionale alle Politiche per l’infanzia e l’adolescenza, Anna Maria Dapporto - si sono considerate in un’ottica integrata le politiche per bambini, adolescenti e giovani, ripensando gli strumenti di programmazione e i servizi perché questa unitarietà di pensiero si traduca in continuità di approccio e di azione”. “Dal punto di vista delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza – prosegue l’assessore - alla vigilia del ventennale dell’approvazione della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, che ricorre nel 2009, questa legge rappresenta un nuovo approccio politico e culturale: all’affermazione di diritti ormai propri delle coscienze dei cittadini e delle istituzioni, vogliamo che seguano politiche che a questi diritti diano concreta attuazione. Per questo ritengo della massima importanza la previsione, nella legge, di un Fondo per le giovani generazioni, che dovrà dare gambe a quanto affermato e richiesto alla Regione, per le sue competenze legislative e programmatorie e agli Enti locali, ai quali spetta la programmazione e l’erogazione dei servizi ai cittadini".

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