Netmage Festival Bologna
dal 22 al 24 gennaio 2009
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Sede del festival saranno gli spazi di Palazzo Re Enzo che ospiteranno live-cinema, concerti, azioni performative, ambienti, installazioni sonore e visive.
Il bando internazionale, strumento di indagine e selezione, ha visto la candidatura di oltre 180 progetti provenienti da tutto il mondo. Tra questi sono stati scelti 3 autori (Pierre Bastien, Pascal Battus, Kamel Maad) privilegiando le ricerche che più problematizzano la complessa relazione suono-immagine ed esplorando i mondi di musicisti e compositori contemporanei di ascendenza concreta.
Il programma della sala principale del festival - il Live Media Floor - costituisce un world-scape visivo ed emozionale che attraversa i territori dell’immagine-movimento e gli immaginari contemporanei: in bilico fra orizzonti post-cinematografici e mondi sci-fiction (il film The distance to the sun di Andrea Dojmi/Flushing Device); esplorazioni ossessive dei ritmi di paesaggio urbano (Stefan Nemeth/Lotte Schreiber); re-enactment della cinematografia sperimentale d’avanguardia a confronto con sonorità impro-psycho-noise (Le Vampir de la Cinémathèque di Roland Lethem accompagnato dal live dei The Skaters). Un affondo tra i più inquieti produttori di estetiche di confine (per forza performativa e per potenziale sonoro) è costituito dalla presenza, tra gli altri, di Mudboy, Growing, Black Dice e Pete Swanson/John Wiese, i cui live sono accompagnati dagli interventi video di artisti visivi riconosciuti - parte delle formazioni stesse, fra cui Mudboy, Joe De Nardo, Bjorn Copeland e Liz Harris - che rappresentano per lo più l´emergenza di un nuovo assemblagismo regressivo. A contrappunto, e per stimolare crash estetici, figurano gli eventi dedicati alla scena giapponese sperimentale elettronica: ATAK Night con Keiichiro Shibuya e Evala, e il raffinato solo noise di Keiji Haino.
Nella seconda sala ritorna Mangrovia, la sezione dedicata agli esiti più estremi ed eterocliti della sperimentazione elettronica, inaugurata con successo nell’edizione 2008. Mangrovia è un ´mondo-pianta-giardino´ composto da eventi che abitano un ambiente dedicato ad un ascolto ora contemplativo ora tempestoso, dove, come in un ecosistema ricco e composito, le diversità di generazioni, di provenienze (musicisti, artisti e performer) e di ambiti (musica elettronica, elettroacustica, sound art e arti visive) si aprono a collaborazioni temporanee. Per Netmage 09 sono previsti, tra gli altri, i live di Sunburned Hand of the Man, Emeralds, Thomas Ankersmit/Valerio Tricoli, Mattin/" " [sic] Goldie, Pete Swanson/John Wiese/Liz Harris.
Coreografia perpetua di caos, possibilità e profezie, The Infinite Pleasures of the Great Unknown, nuova creazione dei londinesi Bock & Vincenzi, occupa per tutto l´arco del festival la terza sala di Palazzo Re Enzo dedicata alle Performing Arts. Ispirato al Dr. Mabuse di Fritz Lang, con il pretesto di una narrazione culto, lo spettacolo esplora la relazione tra il linguaggio del movimento e il mistero dell´immagine, immersi nei soundscapes di Luke Stoneham.
Infine il Megascope di Virgilio Villoresi ospita la terza tappa di Eclissi, spettacolo ottico di oggetti mossi in tempo reale mediante il processo della camera oscura, con musiche dal vivo di Dominique Vaccaro. Un racconto visivo vicino al cinema d´animazione mitteleuropeo e alle atmosfere magiche delle prime sperimentazioni sui media ottici.
Meta-impaginazione delle atmosfere di Netmage 09 è Oblivia, ultima fase del progetto Village Oblivia di Invernomuto: un insediamento nomade diffuso nei diversi spazi che rievoca echi neo-medievali tra giochi di ruolo (Seconda Fondazione), Black Metal, British Psychedelic Folk e il contributo di altri ospiti del festival.
Info: 051 331099