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Murray Perahia in concerto a Bologna

il 20 maggio 2009

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Descrizione dell'Evento

Nell’ambito di Bologna Festival, il 20 maggio è in programma, al Teatro Manzoni di Bologna, un eccezionale concerto del pianista Murray Perahia, impegnato nell’esecuzione di brani di stampo classico, con gli autori che sono prediletti al grande interprete americano. Bach, per primo, è sempre stato una sua grande passione. “La musica non esiste senza di lui”, afferma Perahia, che nel periodo in cui sospese la sua attività concertistica ne approfondì ulteriormente la conoscenza.

La sua incisione delle Partite n.2,3,4 di Bach, secondo l’Indipendent, è stata la migliore del 2008, e ugualmente fu per l’incisione delle Sonate op.14, op.26 e op.28 di Beethoven, che è stata scelta dal BBC Music Magazine come registrazione del mese.

Dopo l’ultima delle sei Partite scritte da Bach e la Sonata op.109 di Beethoven – uno dei gioielli della sua ultima produzione sonatistica, caratterizzata da un grande approfondimento contrappuntistisco e dell’arte della variazione – Perahia affronta la monumentale Op.24 di Brahms . Venticinque variazioni e una trionfante fuga finale - vero e proprio tour de force per ogni pianista - scritte da Brahms nel 1861 ed eseguite in pubblico per la prima volta da una pianista d’eccezione quale fu Clara Schumann.

Nato a New York nel 1947, Murray Perahia inizia lo studio del pianoforte all’età di quattro anni e a diciassette anni entra al Mannes College, dove si diploma in direzione d’orchestra e composizione. In questo periodo studia con Mieczyslaw Horzowski e lavora a Marlboro con Rudolf Serkin, Pablo Casals e i membri del Quartetto di Budapest. Nel 1972 vince il Concorso Internazionale di Leeds e nel 1973 debutta al Festival di Aldeburgh dove conosce Benjamin Britten e Peter Pears, conservando negli anni un rapporto di collaborazione con il festival e divenendone nel 1981 consulente artistico.

L’incontro con Vladimir Horowitz, a cui si legherà con profonda amicizia, segna una tappa importante nella sua crescita artistica. Dopo la vittoria al Concorso di Leeds realizza la sua prima incisione con la Cbs, con un disco tutto dedicato a Schumann, per poi registrare alcuni Concerti di Mozart, gli Improvvisi di Schubert e le Sonate di Beethoven.

In più di trenta anni di carriera è diventato uno dei musicisti più apprezzati e amati dal grande pubblico. Si è esibito nelle più importanti sale da concerto del mondo e ha suonato con le migliori orchestre, dai Berliner Philharmoniker alla Concertgebouw Orkest, dalla Chicago Symphony Orchestra alla New York Philharmonic Orchestra. Collabora con l’Academy of St. Martin in the Fields nella doppia veste di direttore e solista, essendone anche direttore ospite principale. La critica ne ha sempre esaltato la nitidezza cristallina del fraseggio, il perfetto senso della forma, la bellezza adamantina del suono, eleggendo a modello la sua lettura rigorosa e sobria del classicismo viennese.

Nel 1992 un incidente al pollice della mano destra lo costringe a sospendere l’attività, una pausa forzata che lo vede ritornare nelle sale da concerto con programmi dedicati a Bach: «la scrittura bachiana è affrontata senza alcun pregiudizio filologico (…) la limpidezza del contrappunto è abbagliante e disarmante la naturalezza del respiro ritmico». Incide le Suite inglesi aggiudicandosi il Grammy Award 1999. Nel 2000 è la volta delle Variazioni Goldberg, cd pluripremiato, che rimane in testa alle classifiche di vendita per diverse settimane e che si guadagna un Grammy Award e un Gramophone Award.

Tra il 2001 e il 2002 lavora ai Concerti per clavicembalo, incidendoli sempre per Sony Classical, la “sua” storica etichetta discografica che nel 1998 per festeggiare i 25 anni di collaborazione aveva pubblicato un confanetto di 4 CD con le sue registrazioni. Tra le uscite degli ultimi anni si contano il Concerto Brandeburghese n.5 con l’Academy of St. Martin in the Fields e il Concerto italiano di Bach, gli Studi op.10 e op.25 di Chopin, le Sonate D.958, D.959, D.960 di Schubert, le Partite n. 2, 3, 4 di Bach e le Sonate op.14, op.26 e op.28 di Beethoven.

Gli impegni nelle sale da concerto continuano ad essere numerosi, con tourneé in Europa e Stati Uniti recital solistici a Pechino, Shangai, Singapore, Seoul e in varie città europee. Recenti i 3 concerti alla Philharmonie con i Berliner Philharmoniker e Zubin Mehta in cui ha eseguito il Quarto di Beethoven.

Tra i riconoscimenti ottenuti nel corso della sua carriera, si distinguono l’Honorary Doctorate dell’Università di Leed e il Lifetime Achievement Award del Centro Culturale Ebraico di Londra. È socio onorario del Royal College of Music e della Royal Academy of Music oltre che Cavaliere dell’Impero Britannico per lo straordinario contributo dato alla vita musicale nel Regno Unito.

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