Murder By Death all'Hana Bi di Marina di Ravenna
il 14 luglio 2009
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“L’Inferno” di Dante nell’album “In Bocca al Lupo” del 2006, o l’opera di Omero che, mediata dai western di Sergio Leone, fornisce lo spunto dell’ultimo disco, “Red Of Tooth And Claw”.
I Murder by Death, dall’Indiana, sono Adam Turla (chitarra e voce), Sarah Balliet (violoncello), Matt Armstrong e Dagan Thogerson, e per loro stessa ammissione si rifanno, nella loro musica, a elementi presi da Nick Cave & the Bad Seeds, Johnny Cash e i Decemberists. Il loro primo album, “Like the Exorcist But More Breakdancing”, esce su Eyeball nel 2002, portando subito una buona fama e i conseguenti tour con nomi quali Interpol, Cursive e American Analog Set. Nel 2003 ecco il secondo lavoro, “Who Will Survive and What Will Be Left of Them?”, una sorta di concept basato su una storia in cui il diavolo dichiara guerra a una piccola città dell’Ovest.
“In Bocca al Lupo” – come si diceva, ispirato alla Divina Commedia – arriva nel 2006, mentre nel marzo del 2008 ecco “Red of Tooth and Claw”, su Vagrant Records. Il quarto album trova i Murder by Death al picco della loro capacità compositiva, e pregno di riferimenti addirittura da cineteca. “Red Of Tooth And Claw” è stato registrato dal produttore Trina Shoemaker (Queens Of The Stone Age, Emmylou Harris, Iggy Pop) presso i Dark Horse studios in Tennessee. L'album cattura il drama e il sapore oscuro di un suono immerso in ambienti misti del vecchio West e Vecchio Testamento, e cosparso di classici archetipi tra bene e male, bramosia e tradimento.