Arriva a Mirandola Movimenti, la rassegna degli spettacoli dei 5 Dipartimenti di Salute Mentale dell’Emilia-Romagna
il 12 dicembre 2009
vedi sulla mappaMirandola Modena Altro
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MoviMenti arriva ora al Teatro Nuovo di Mirandola (MO) con lo spettacolo RUSCO De Rerum Natura regia di Gabriele Tesauri, realizzato dal Dipartimento di Salute Mentale – A.u.s.l. di Bologna Associazione Arte e Salute ONLUS in collaborazione con Gruppo Hera.
La rassegna MoviMenti prevede anche la circuitazione degli spettacoli:
IL CORTILE DELLE STORIE SOSPESE regia di Michele Zizzari, Dipartimento di Salute Mentale A.u.s.l. di Forlì e Compagnia il dirigibile,
Nel Confine Regia di Claudio Misculin, Dipartimento di Salute Mentale A.u.s.l. di Ferrara e Accademia della Follia,
Da Aspettando Godot…qualcosa di diverso regia di Lucia Vasini e Paolo Rossi, Dipartimento di Salute Mentale – A.u.s.l. di Piacenza Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione,
Tempo di Smetterla per la regia di Andreina Garella e il Dipartimento di Salute Mentale A.u.s.l. di Reggio Emilia e Festina Lente Teatro.
Enti e Soggetti coinvolti MoviMenti
Progetto promosso da:
Regione Emilia-Romagna (assessorato alla Cultura e assessorato alle Politiche per la salute) – Azienda Usl Emilia-Romagna Dipartimenti di Salute Mentale (Bologna, Ferrara, Forli, Piacenza, Reggio Emilia) – Istituzione Gian Franco Minguzzi – Unasam Onlus (Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale - Associazione Arte e Salute Onlus)
In collaborazione con:
Ater Associazione Teatrale Emilia-Romagna - Nuova Scena Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna – Ert Emilia-Romagna Teatro Fondazione –– Accademia della Follia - Il Dirigibile - Festina Lente Teatro - Teatro Gioco Vita - Patàka – Teatro Comunale di Conselice Comune di Ferrara – Teatro de Micheli Copparo – Teatro Petrella Longiano – Teatro Dadà Castelfranco – Teatro della Rocca Novellara –– Teatro Asioli Correggio – Teatro Nuovo Mirandola – Teatro Barattoni Ostellato – Teatro Consorziale di Budrio – Teatro Ligabue Bagnolo in Piano.
RUSCO
De Rerum Natura
Liberamente tratto da “De rerum natura” di Lucrezio
Con Giorgia Bolognini, Luca Formica, Camillo Grandi,
Maria Rosa Iattoni, Liliana Laera, Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Mirco Nanni, Cristina Nuvoli, Lucio Polazzi, Roberto Risi, Roberto Rizzi, Riccardo Roggiani
Regia di Gabriele Tesauri
Scene di Matteo Soltanto
Luci di Francesca Zarpellon
Musiche di Alfredo De Vincentis
Direttore di Scena Mauro Conti
Assistente alla Regia Nicola Berti
Assistente volontaria Arianna Masi
Lo spettacolo nasce dalla proposta fatta dal gruppo Hera alla nostra compagnia di occuparci di tematiche legate all'ambiente.
Per prima cosa abbiamo deciso di conoscere meglio le attività del gruppo Hera: alcuni dei nostri attori si sono trasformati in reporter e hanno visitato diversi impianti nella provincia di Bologna.
Durante questa ricognizione, anche grazie alla disponibilità dei responsabili Hera che ci hanno accolto nei vari siti, sono state raccolte molte informazioni che successivamente sono state condivise con il resto della compagnia.
Il passo successivo è stato scegliere, tra i tanti temi che questa indagine aveva suscitato, quello che più ci appassionava.
La scelta è caduta sul tema del riciclaggio dei rifiuti: in particolare abbiamo voluto approfondire il significato del processo che porta un oggetto di uso comune, quando viene scartato perché sembra aver perso la sua funzione su questo mondo, a non diventare automaticamente un rifiuto, ma che attraverso un percorso di trasformazione ritorna ad essere un oggetto utile.
Spostando questo concetto sugli uomini o sulle idee la nostra compagnia, grazie a quella sensibilità che la caratterizza e che va oltre le parole, ha iniziato a sentire che c'erano delle affinità tra il mondo delle cose e il mondo degli umani.
A quel punto ho proposto come ulteriore tema di riflessione alla compagnia il “De rerum natura” di Lucrezio, un poema latino in cui l'autore si proponeva di spiegare ai suoi contemporanei la filosofia di Epicuro.
Anche quel filosofo greco ipotizzava 2300 anni fa che: “Nessuna cosa nasce dal nulla, per creazione divina. La paura si impadronisce degli uomini perché essi vedono accadere sulla terra molte cose delle quali non riescono a cogliere la causa e quindi la attribuiscono a una divinità. Solo quando avremo capito che nulla può essere creato dal nulla, scorgeremo con maggiore chiarezza la direzione da seguire, e quindi la giusta spiegazione dell’origine delle cose.”
Le idee di Epicuro, tradotte dalla poesia di Lucrezio e da quella di Leopardi, le abbiamo messe in scena come fossero piccoli monologhi ossessivi dei nostri personaggi e ci siamo accorti della necessità di queste parole. Sono parole che confortano. Un po' di sconforto nasce dal fatto sono state pronunciate più di duemila anni fa. Duemila anni sono tanti, eppure l'uomo non ha fatto nessun passo in più nella capacità di affrontare le sue paure. Siamo sempre lì, animali spaventati. E l'unica soluzione che ci propone Epicuro è la conoscenza. Si ha paura di ciò che non si conosce. L'ignoranza genera paura e quindi dolore. Il conforto della conoscenza è freddo, non è consolatorio. Non passa attraverso la pancia, ma nel momento in cui lo si comprende attraversa come un brivido la schiena.
Così è nato RUSCO: come in un gioco di perle di vetro siamo partiti da un sacchetto di pattume e ci siamo ritrovati a ragionare della vita.