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Descrizione dell'Evento

«Hitler è sopravvissuto». C'è un doloroso paradosso sulla violenza, esplicita o strisciante, che dall'orrore del nazismo sopravvive fino a noi, ad incombere su Pre-paradise sorry now, l'atteso evento scenico dei Motus, compagnia di culto delle nuove generazioni, che sabato 14 aprile chiude al Teatro al Parco "Ricordando Fassbinder tra teatro e cinema", l'itinerario tematico della stagione 2006-07 del Teatro delle Briciole che in collaborazione con Solares Fondazione Culturale ha compiuto da ottobre ad aprile un percorso nelle inquietudini contemporanee viste dallo sguardo controcorrente di Rainer Werner Fassbinder.

Dopo il debutto al Festival "Vie" di Modena, quella del 14 aprile è l'unica data regionale e anche l'ultima data italiana per un lavoro che sta per intraprendere una tournée europea estiva.

"Pre-paradise sorry now" è un ritratto estremo delle aberrazioni di Ian e Myra, coppia di assassini su cui l'occhio aguzzo di Fassbinder si era fissato nel 1969 ispirandosi alle atrocità commesse da due serial killer inglesi realmente vissuti negli anni ?60: lei morta in carcere nel 2002, lui ancora in vita e alimentato a forza. Uno spettacolo che vive delle innovazioni visionarie che hanno reso famoso il gruppo riminese, amatissimo all'estero, dove nei prossimi mesi girerà da Praga a Salisburgo con le ultime produzioni, mentre in giugno è fissato il prestigioso debutto alla Biennale Danza di Venezia con "x (ics) racconti crudeli della giovinezza", nuovo lavoro sulla follia d'amore coprodotto dal festival veneziano e da realtà francesi e tedesche.

E innovativa, in "Pre-paradise sorry now", è anche la concezione dello spazio scenico, ridisegnato nella claustrofobica "casa della desolazione" abitata dai due protagonisti, nuove le forme dello stare in scena dei due protagonisti, gli attori Dany Greggio e Nicoletta Fabbri, nuovo il rapporto tra corpo, scena, suono e immagine, dove si coniugano i linguaggi dell'intervento performativo, del cinema, dell'installazione, superando radicalmente il codice tradizionale della rappresentazione teatrale.

Ma ai Motus, a Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, fondatori della compagnia e ideatori e registi di questo spettacolo, è il presente che interessa, un presente letto in controluce nei lividi fantasmi di un passato che getta ancora il suo sguardo gelido su di noi. «Quanti Ian e Myra esistono oggi?» si chiedono «dietro giardinetti ben curati e gerani sui davanzali? Che magari non uccidono con asce e coltelli, ma con sguardi e parole non dette, e che ogni giorno vanno in ufficio covando un odio irrazionale, proiettato sempre verso qualche nuovo nemico?»

E' da queste domande che nasce un lavoro non a caso sottotitolato "Piccoli episodi di fascismo quotidiano". Dopo il Pasolini estremo e disperato di Petrolio e di Salò, indagato in Come un cane senza padrone e L'ospite, la compagnia riminese ha intrapreso un nuovo percorso che indaga dentro una serie di scomodi rimossi. «Non è tempo per intrattenimenti, preferiamo lavorare sul filo del baratro spostandoci con leggerezza, sempre pronti alla fuga (e alla guerriglia)», dicono. «Andiamo a ricercare i segni, le tracce del fascismo ancora predominante proprio nell'infimo, nel quotidiano, perché è nelle abitudini del comune vivere domestico che si annidano i germi che alimentano le ideologie autoritarie», spiegano citando Wilhelm Reich e il suo libro Psicologia di massa del fascismo.

Il risultato è un evento scenico destrutturato ed evocativo, che «slitta continuamente fra le biografie dei due psicopatici inglesi, infervorati dal fascino per il nazismo e tutte le forme di sopraffazione e intolleranza, e i tanti Ian e Myra che abitano le villette a schiera delle periferie». Fassbinder scrisse questo testo poco dopo l'arresto dei veri Ian e Myra, ne ha conservato i nomi reali e ha attraversato con grande aderenza le vicende della loro storia, fino alla comparsa di Jimmy, un loro parente, che viene fatto assistere all'ennesimo omicidio per essere "istruito" e che il giorno dopo li andrà a denunciare.

Info: 0521 992044

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