Concerto Motorpsycho Estragon a Bologna
il 11 novembre 2009
vedi sulla mappaBologna Altro
11 novembre Bologna, Estragon
12 novembre Trezzo sull'Adda (Mi), Live Club
13 novembre Roncade (Tv), New Age Club
I Motorpsycho sono una alternative rock band norvegese formatasi nel 1989 a Trondheim, terza città norvegese per grandezza. Prendono il loro nome da un film di Russ Meyer del 1965 intitolato appunto Motorpsycho!, nel quale una banda di motociclisti si esibisce in rapimenti, stupri e rapine.
Il nucleo della formazione è composto da Bent Sæther (voce, basso, chitarra, autore della maggior parte dei brani; nato il 18 febbraio 1969) e Hans Magnus "Snah" Ryan (chitarra e voce, nato il 31 dicembre 1969), a cui inizialmente si aggiunge il batterista Kjell Runar "Killer" Jenssen, sostituito dopo il 1991 dal più versatile e talentuoso Håkon Gebhardt (batteria, banjo, chitarra, nato il 21 giugno 1969). Quest'ultimo lascerà il gruppo nel 2006, e verrà stabilmente sostituito solo nel 2008 dal giovane Kenneth Kapstad (nato il 20 aprile 1979, già nei Gåte). Nel corso degli anni diversi musicisti si sono avvicendati sul palco e soprattutto in studio come membri aggiuntivi della band.
Il suono del gruppo norvegese prende le mosse da un grind violentissimo, nel quale sono già però evidenti influenze psichedeliche e un senso melodico non comune. La prolificità del gruppo è impressionante, come dimostra la messe di EP, tutti di altissimo livello, disseminata nel corso degli anni, così come la rapidità con la quale la loro proposta musicale si evolve in maniera multiforme e caleidoscopica. Dopo i vagiti iniziali di Lobotomizer, è già tempo di capolavori: i doppi album Demon Box (1993) e Timothy's Monster (1994) sono due mastodonti impressionanti per qualità e quantità, e contengono cavalli di battaglia con cui la band sarà costretta a fare i conti per anni.
Il sound, ancora grezzo e smaccatamente lo-fi, viene raffinato nei dischi successivi, senza però perdere in aggressività e in immediatezza: ecco così che Blissard e Angels and Demons at Play riprendono e mettono a fuoco la proposta musicale dei due capolavori precedenti, con un rock granitico, irresistibili ganci pop rumoristi alla Dinosaur Jr., suggestioni folk ancestrali, dilatazioni ipnotiche tra kraut-rock e il progressive meno deleterio. Trust Us (1997) è un altro lavoro imponente (2 cd) e bellissimo. Il suono del gruppo, variegato e multicolore, ruota comunque sempre intorno al basso-caterpillar di Bent Sæther, debitore della lezione di John Entwistle degli Who, e alla chitarra graffiante e satura di Snah, in egual misura figlia del David Gilmour più ispirato e di Thurston Moore. Non è da meno il drumming di Gebhardt, anch'esso sovente ispirato dal sound degli Who e di Keith Moon.
Nel 2000, quando sembra che i Motorpsycho abbiano esplorato l'esporabile in campo rock, esce Let Them Eat Cake, disco spiazzante, carico di riferimenti al periodo "pre-progressive" di Pink Floyd, King Crimson, Traffic, ricco di chitarre acustiche, archi, fiati, arrangiamenti ricercati e melodie smaccatamente beatlesiane. La nuova strada (non sempre ben accetta dai fan di vecchia data) prosegue con Phanerothyme (2001), pieno di ritornelli pop potenzialmente "killer", e (sembra) concludersi con It's a love cult (2002), più difficile e meno immediato, e in generale meno ispirato.
Da segnalare la notevolissima collaborazione con i connazionali Jaga Jazzist per la collana "In The Fishtank" (2004), che riconferma i Motorpsycho come una delle realtà più inafferrabili del panorama rock mondiale.
Dal 2005 al 2007, a seguito dell'abbandono di Gebhardt, i Motorpsycho dal vivo si avvalgono (per poco) della collaborazione di Jacco Van Rooij, poi sostituito da Kenneth Kapstad.
Il lancio dell'album Black Hole/Blank Canvas è arrivato nel marzo 2006: si tratta di un doppio CD/vinile come fu per Timothy's Monster e Trust Us. Il disco dimostra un ritorno al passato della band, che mette da parte l'eccessiva ricerca di citazionismi degli ultimi lavori, per dar vita a un album di rock senza compromessi, forse anche troppo virato sulle tinte hard-rock a scapito della fantasia e dell'inventiva sempre dimostrate, ma comunque molto godibile nonostante l'eccessiva lunghezza e il sound non perfettamente a fuoco (complice anche la produzione volutamente lo-fi e il drumming non impeccabile dell'instancabile Bent Sæther, in questo caso reinventatosi anche batterista).
Il 28 marzo 2008 esce Little Lucid Moments, con il novo batterista Kenneth Kapstad. Composto da quattro lunghi brani, segna un ritorno a sonorità più psichedeliche e progressive, vicine ad album come Trust Us e Angels and Daemons at Play, anche se decisamente meno vario nei suoni e nelle atmosfere.
Il 16 maggio del 2008 esce il primo doppio DVD della band, "Hair Cuts".