dal 03 dicembre 2006 al 04 marzo 2007
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Più opere al Mar - Le acquisizioni del museo
Museo d'Arte della città di Ravenna
Dal 3 dicembre 2006 al 4 marzo 2007
Inaugurazione: sabato 2 dicembre 2006 ore 18.00
Sono oltre cinquanta le opere in mostra, tutte scalate nel corso del Novecento, accorpate in sezioni nel rispetto delle modalità di acquisizione e dei percorsi di lettura.
Si parte dagli Amici di Arcangeli , con le opere di Vacchi, Bendini, Romiti, Mandelli e Moreni, tutte di straordinaria importanza per il rilievo storico e artistico già riconosciuto, ma anche per la sottolineatura all'opera storiografica realizzata con la mostra da poco conclusa in omaggio a Francesco Arcangeli.
La sezione dedicata a Morandi è composta da un ricco nucleo di opere concesse in deposito temporaneo per ricostruire la lettura del critico bolognese, che proprio nella lezione di Morandi riconosceva i prodromi di una sensibilità esistenzialista.
Trascorsa la congestione dell'Informale, e di aree affini dove si collocano figure come Sartelli, Rimondi, o l'anomala variante espressionista di Borgonzoni, nella sezione Bologna e dintorni si ritrovano coloro che, secondo orientamenti diversi, esprimono la ricchezza di un clima carico di attenzione verso l'esperienza artistica in anni caratterizzati dall'avvento della comunicazione mediatica: i loro nomi sono quelli di Pozzati, Cuniberti, Mascalchi, Nanni.
Alla città invece è dedicata la sezione successiva, Ravenna e dintorni , un tributo ai protagonisti della vita cittadina e del territorio, maestri convinti e appassionati della pratica artistica non meno che dell'impegno educativo presso le scuole di formazione artistica. Sono le opere di Folli, Ruffini, Verlicchi, ma anche di Guberti e Bucci, con il precoce anticipo di Malmerendi.
Una segnalazione speciale spetta alla sezione dedicata alle Antologiche con la presenza di artisti di larga notorietà internazionale che hanno donato un'opera al termine della mostra realizzata a Ravenna. I loro nomi sono tra i più conosciuti dell'ultimo Novecento, Mondino, Giosetta Fioroni, Gilardi, Paladino, con la generosa presenza anche di Ontani e D'Augusta.
Le generazioni successive sono interpreti di storie diverse in qualche modo riconducibili all'idea di una Figurazione visionaria , caratterizzata da un rapporto originario con il territorio, dove la natura si esprime per un'esuberanza tale da diventare visionaria, talora con la prepotenza della materia, talora con la rarefazione iconica fino alle soluzioni più compiutamente astratte, con alcune incursioni tra i linguaggi contaminati delle ultime generazioni.
Le ultime accessioni si completano con la Collezione Zambrini , un piccolo ma significativo nucleo di opere che restituisce il ritratto di un collezionista ravennate.
L'iniziativa, promossa e organizzata dal Museo d'Arte della Città di Ravenna, con il fondamentale contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, gode del patrocinio della Regione Emilia-Romagna, dell'Istituto per i Beni Culturali Artistici e Naturali della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Ravenna e del Sistema Museale della Provincia di Ravenna.