Mostra Luciano De Liberato: L'infinito Viaggio del Segno.
dal 08 febbraio al 08 marzo 2009
vedi sulla mappaCesena Altro
dal 08 febbraio al 08 marzo 2009
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Premessa: Luciano De Liberato, uno degli artisti eletti ed elitari di assoluto primo piano nel panorama artistico italiano, nasce a Chieti nel 1947.
Fin dal 1975, anno del suo esordio, è notato, spronato, appoggiato e divulgato da alcuni dei maggiori critici e storici dell’arte italiana, da Lorenza Trucchi referente per le opere di Bacon, a Maurizio Fagiolo dell’Arco, referente fra l’altro dell’opera di Giorgio De Chirico, fino a Franco Solmi, Marcello Venturoli e Filiberto Menna, solo citandone alcuni. Nel 1975 vince il Premio Lubiam. Nel 1980 è Segnalato Bolaffi per la pittura. Nel 1983 insieme a Vedova, Veronesi, Perilli, Dorazio, Scanavino, Pozzati, Ceroli e altri maestri della pittura contemporanea, fu invitato alla mostra “Mundial”, per celebrare con un’opera la vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio.
I suoi lavori sono stati esposti nelle maggiori città italiane ed europee, alcune delle quali sono Roma, Bologna, Bari, Basilea, Milano, Vienna, Stoccolma, Luxembourg Ville.
In febbraio e agosto 2008, Rai 1, Rai Edu 2 e Rai 3, gli hanno dedicato vari servizi, dove si poteva vedere la nascita di un’opera in diretta con una lunga intervista in riferimento al suo ultimo ciclo di lavoro maturato nel dialogo con il computer.
Trame e Sudari, Territori della Memoria, Cotoni, Grovigli di Fettucce, Teatri, Nodi, Labirinti, fino ai recentissimi Circuiti, Robots e Chips, sono il cordone ombelicale artistico su cui ha dipanato la sua matassa Luciano De Liberato, artista colto, sensibile e raffinato, in lotta con le superfici per controllarne lo spazio, come conquista della bellezza della vita, come reazione all’inquietudine del caos.
“Oggetto dell’intelletto”, così sono state definite da Maurizio Fagiolo le sue opere, una ricerca continua mai esausta, oggi Cyberpittore dal cuore antico.
La Mostra: una piccola e preziosa esposizione che racchiuderà una breve storia della ricerca segnica di De Liberato che va dal 1994 ai giorni nostri. Opere di rara bellezza, di un rigore quasi geometrico, nelle quali l’intuito e l’emozione giocano un ruolo fondamentale.
Una mostra che celebrerà “L’Infinito Viaggio del Segno” alla ricerca del colore nel Segno, della luce sull’ombra, sull’enigma e la teatralità, che arriva alla conclusione odierna con i Chips, la pittura attuale di Luciano De Liberato, con la quale ha raggiunto alti esiti anche da un punto di vista tecnico, che ha pochi paragoni anche a livello internazionale, (cfr. Gabriele Simongini su Terzoocchio, genn.2008).
Opere che visualizzano un labirinto mentale ossessivo, che quasi si fonde con le strutture dei microcircuiti informatici, uno sconcertante e ipnotico pensiero elettronico, armonioso e inquieto, come può esserlo questo nuovo viaggio che dialoga fra la mente umana e il mezzo informatico.
Premessa di SERATA FUTURISTA: il 20 febbraio del 1909, Filippo Tommaso Martinetti lanciava dalle colonne del Figaro parigino il ”Manifesto del Futurismo”, già presentato in Italia da alcuni giorni con esiti di minori echi. Iniziava così l’avventura dell’unica avanguardia italiana, come tale già censita da Maurizio Calvesi nel ’66.
Sarà presentata al pubblico, durante la vernice della mostra personale di Luciano De Liberato, una silloge di poesie di Aldo Palazzeschi, il maggiore e anche più consistente poeta della pattuglia futurista, che con la sua opera ha contribuito non poco a definirne la stessa estetica in materia.
La lettura è affidata alla sola voce dell’attore e regista Enzo Vanarelli.
Direzione: Maria Grazia Melandri
Organizzazione Serata Futurista: Marco Formato di ALTA – associazione culturale linguaggi teatro arte in Parma