Al Museo della Città la mostra di Cesare Baracca ‘Hangover Hotel’

Questo artista viene ispirato dai contrasti della nostra contemporaneità provocati dalla globalizzazione e l’urbanizzazione che stanno trasformando l’intero pianeta in un ‘mondo-città’ diretto da pochi grandi centri di potere decisionale.

Nella mostra si potranno ammirare tre gruppi pittorici diversi tutti collegati da una ricerca che pervade nello scenario metropolitano.

Il primo di questi è intitolato Underground Spleen in cui le opere sono state create con uno stile impersonale come quello delle city web-cam ritraendo le città più famose da Roma a Washington, Amsterdam, Tokio e Berlino ad esempio il Lincoln webcam o Webcam su Roma offre ‘luoghi del nulla’ dove gli spazi vengono vuotati dalla presenza umana.

Il secondo gruppo pittorico è formato da un altro insieme di lavori dedicati a tutto quello che la nostra generazione fa per ostentare il dolore per poi confonderlo con il piacere: droga e sesso.

Le sue opere mostrano malinconiche ‘eroine’, persone tatuate e piene piercing, fumatori di haschish, solitarie sacerdotesse dell’estasi e dell’abisso, grottesche regine sadomaso e professioniste dell’eros e vagabondi che si aggirano a dorso nudo nella città.

Tutti questi individui rappresentano per l’artista una testimonianza angosciante del nostro persente in cui molti cercano di rifugiarsi nella ribellione vedendola come unica ed ultima fonte di esistenza.

Il terzo ed ultimo gruppo di lavori sotto il titolo DIS MANIBVS è ispirato a divinità greco-romane con un genere che promuove una certa religiosità esaltando lavori di pietra che sono riusciti a soppravvivere fino ai nostri giorni.

Cesare Baracca è nato a Fusignano nel 1965 e dopo aver studiato alle Accademie di Belle Arti di Ravenna e di Bologna si è diplomato nel 1990 in pittura con una tesi su Piero Manai. Ora Baracca è docente presso l’Università per Adulti di Lugo e alla Scuola di Disegno del comune di Fusignano.