Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

L'arte trionfa a Parigi in quegli anni folli di grande creatività. La Parigi di Modigliani, Picasso e Dalì

dal 11 settembre 2011 al 08 gennaio 2012

vedi sulla mappa

Ferrara Corso Ercole I d'Este, 21 – Ferrara  -  Ferrara

Info: 0532244949

Descrizione dell'Evento

Una selezione di dipinti, sculture, fotografie, ready made, costumi teatrali e disegni creati da vari artisti dal 1918 al '33. Parigi la patria dell’arte, è una città affascinante che è stata capace di dar vita a tendenze innovative, ed ispirare una gran moltitudine di capaci artisti che l’hanno raccontata in tutto il suo splendore.

L’incredibile storia di Parigi, soprattutto negli anni Venti all’indomani della Guerra Grande, sarà raccontata a Palazzo dei Diamanti di Ferrara attraverso i capolavori di grandi maestri della modernità all’apice della loro carriera: Monet, Matisse, Mondrian, Picasso, Braque, Modigliani, Chagall, Duchamp, De Chirico, Miró, Magritte e Dalí.

In quel particolare periodo storico, con la guerra alle porte, il mondo stava incominciando a cambiare. Nell’area si respirava uno stile sempre più liberare, dovuto al cambiamento delle persone che incominciavano ad apprezzare le attività intellettuali. Erano gli anni definiti “Folli”, dove impazzava il clima cosmopolita, i teatri, i caffè, il jazz e le gallerie che attiravano a Parigi centinaia di musicisti, scrittori, coreografi, cineasti e artisti in cerca di fortuna e celebrità. Parigi in quegli anni diventa la patria della libertà, un vero laboratorio internazionale di idee e creatività.

La mostra realizzata da Ferrara Arte, attraverso dipinti, sculture, costumi teatrali, fotografie, ready made e disegni, provenienti dai più importanti musei e collezioni private del mondo, ci racconterà il fermento che si respirava in quegli “Anni Folli” di innovazioni artistiche e di pensiero, prima che la seconda Guerra Mondiale cambiasse radicalmente il clima europeo.

Orario: Aperto tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso, dalle 9.00 alle 19.00




"L'esposizione "Gli anni folli" presenta una selezione di dipinti, sculture, fotografie, ready made, costumi teatrali e disegni creati da artisti attivi nella capitale francese tra la fine della prima guerra mondiale e il 1933, anno in cui l'affermazione del partito nazista in Germania getta un'ombra sinistra sull'Europa e ne cambia completamente il clima culturale.
L'intento della mostra è di mettere a fuoco la congiuntura artistica e culturale che si espresse nella Parigi cosmopolita degli anni Venti, dando vita a una delle stagioni più fertili del XX secolo. La rassegna si sviluppa attorno ad alcuni nodi critici che evidenziano l'interconnessione degli ambiti creativi, presentando delle sezioni nelle quali gli artisti dialogano su temi comuni e si confrontano sulle rispettive linee di ricerca.

L'imprescindibile punto di partenza è il rapporto che in quegli anni si instaura tra generazioni diverse e che trova un caso esemplare nella lezione del tardo Renoir sui protagonisti, più o meno giovani, delle ricerche del primo Novecento. Ne fa fede, in mostra, la celebre Fonte del maestro impressionista, di cui Picasso e Braque possedevano una riproduzione: potente e scultorea rivisitazione di un modello antico, essa ispirò opere come la Maternità di Picasso o Il nudo con gatto di Derain, protagoniste della sezione sul moderno classicismo.

Sebbene con occhi diversi, a Renoir guardano pure Matisse , attratto dalla sensualità idealizzata delle sue bagnanti, e il più giovane Modigliani che dipinge figure dalle forme essenziali, ma ugualmente portatrici di un ideale di bellezza eterno e universale. Altra chiave di lettura offerta da questa mostra è la geografia artistica parigina, che dal primo al secondo decennio del secolo vede migrare gli artisti da Montmartre a Montparnasse e alla Rive Gauche. L'atmosfera bohémien che si respira nei caffè e negli atelier di Montparnasse è evocata nei dipinti di figura presentati nella sezione dedicata all'"École de Paris", variegata compagine di spiriti liberi - tra i quali Modigliani, Chagall , Van Dongen, Foujita e Soutine - provenienti da ogni parte del mondo, eterogenei nello stile, ma accomunati da un linguaggio fortemente espressivo e personale, coerente al sogno di libertà che li aveva spinti a trasferirsi a Parigi. In quegli anni, alcuni studi d'artista svolsero una funzione paragonabile a quella delle gallerie.

Un caso emblematico è rappresentato dallo studio di Mondrian che, allestito dal pittore olandese secondo i canoni del neoplasticismo, provocò un tale shock ad Alexander Calder quando lo visitò da spingerlo ad abbandonare il figurativo per l'astrazione. Proprio negli anni in cui Mondrian giunge a Parigi, i principali esponenti del dadaismo approdano sulla Rive Gauche, vivificando l'ambiente artistico cittadino con l'ironia giocosa e corrosiva delle loro opere, fino a quando parte del gruppo abbandonerà la provocatoria poetica di Dada per unirsi al progetto surrealista di trasformare la vita attraverso l'arte.

Un polo d'attrazione complementare alla frenetica modernità parigina è in questi anni la costa mediterranea. Pur rimanendo protagonisti della scena artistica della capitale dove espongono con regolarità, artisti come Matisse, Bonnard e Maillol, vi trascorrono lunghi periodi, attratti dalla sua natura esuberante e dalla sua luce meridiana che sembra inondare i loro dipinti. Un importante filo rosso è, infine, quello che evidenzia l'intersezione di ambiti creativi diversi attorno a particolari temi o eventi. È il caso della Tour Eiffel, quintessenza della modernità parigina e soggetto privilegiato di registi poeti e fotografi, da Man Ray a Ilse Bing

In questi anni, anche Delaunay torna a concentrare la propria attenzione su questo soggetto, a testimoniarlo è un capolavoro del 1924 che restituisce la sensazione di trasparenza, solidità e di altezza vertiginosa trasmessa dal monumento. Ma l'episodio forse più rappresentativo della vitalità creativa del periodo è raccontato nella spettacolare sezione dedicata ai Balletti Russi e i Balletti Svedesi, produzioni rivoluzionarie, frutto della collaborazione dei più grandi artisti, scrittori, musicisti e coreografi allora attivi a Parigi, nelle quali si riverberando le numerose tendenze del periodo

Fonte La Nuova Ferrara del 09/09/2011 pg 24 ed. Nazionale

Luogo dell'Evento e gli Hotel nei dintorni