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Descrizione dell'Evento

In assenza dell'uomo le cose cosa sono? Forme inerti, impronte lasciate nel solco della storia o figure pulsanti dell'immaginario? Un pianoforte senza pianista cosa fa? Aspetta, medita, evoca, semplicemente sta? E dell'uomo ha nostalgia? Forse l'assenza dell'uomo non è che la nostalgia ch'egli ha di se stesso.

Questa originale idea di installazione nasce da una serie fotografica di singolare capacità evocativa. Il candore trasognato e vagamente surreale delle immagini, nell'incontro con gli ironici e immaginifici testi e con il multiforme e sempre cangiante mondo sonoro, dà luogo a un'opera di grande fascino e compattezza.

Arti diverse non solo si parlano ma si ascoltano congiungendosi.

Il pianoforte, eletto così a protagonista, più che essere da noi osservato, ci osserva. Implacabile, nero, lucido, teso.

E anche concretamente presente, adagiato su un fianco, spoglio, a ricevere immagini proiettate sulla cordiera, appena filtrate da un tulle, e a far cantare le sue corde, stimolato da leggere vibrazioni elettromeccaniche.

In quarantacinque fotografie in bianco e nero, pianoforti variamente ambientati, guardati da prospettive inedite, si rivelano creature a tratti inquietanti, quasi sempre misteriose.

Una ventina di testi scritti affianca le immagini, infondendovi una sorta di animismo evocativo e talora strampalato: sono brevi storie, dialoghi, versi poetici o commenti paradossali dove la dimensione fantastica si intreccia a riferimenti musicali e letterari.

L'ambientazione sonora trae dal pianoforte la voce più inedita ed interiore e trasforma il percorso visivo in uno spazio multidimensionale, traducendo le parole scritte in infinite sonorità in dialogo con lo strumento.

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