Canova, l'ideale classico tra scultura e pittura
dal 25 gennaio al 21 giugno 2009
vedi sulla mappaForlì Altro
dal 25 gennaio al 21 giugno 2009
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Attraverso una serie di 160 capolavori, l'esposizione forlivese ripercorre l'intera carriera del "moderno Fidia", ponendo per la prima volta a confronto le sue opere (marmi, gessi, bassorilievi, bozzetti, dipinti e disegni), oltre che con i modelli antichi cui si è ispirato, anche con i dipinti di artisti a lui contemporanei con i quali si è confrontato.
Da Canova al grande neoclassicismo internazionale, con un punto di partenza, Forlì, ben localizzato ma non locale. La mostra spazia dalla scultura alla pittura, proponendo anche alcuni altissimi confronti con Raffaello e Tiziano ed altri capolavori di quel "classico" che fu fonte di ispirazione per molti artisti tra l' ultimo Settecento ed il primo Ottocento.
Per Forlì, Canova realizzò alcuni capolavori. Una versione di "Ebe", una delle sue opere più popolari, realizzata tra il 1816 e il 1817, per la contessa Veronica Guarini. A precedere Ebe fu, nel 1814, la "Danzatrice col dito al mento", destinata al banchiere Domenico Manzoni e andata dispersa dopo la morte del proprietario.
La mostra è suddivisa in sezioni dedicate alla musica, alla danza e allo "scultore filosofo" per indagare meglio il Canova che ha saputo confrontarsi con il tema metafisico della morte.
L'esposizione dispone di alcuni prestiti eccezionali, come i due colossali "Pugilatori" dei Musei Vaticani, ispirati ai "Dioscuri" del Quirinale, su cui il giovane artista si arrampicò varie volte per poterli studiare. O come la "Venere Italica" di Palazzo Pitti, o ancora la "Maddalena", capolavoro per il quale Canova trovò ispirazione dal Tiziano.