Molly Sweeny di Brian Friel
dal 06 al 09 novembre 2008
vedi sulla mappaCesena Altro
 Brian Friel rielabora la vicenda di un singolare caso clinico mantenendo intatto il rigore scientifico e introducendo degli elementi che trasfigurano il caso. La folgorante e drammatica storia di Molly Sweeney tratteggiata con un'umanità senza diaframmi, mette a nudo la disarmata vulnerabilità di tutti i personaggi.
Molly é una donna di quarant'anni, cieca ma completamente autonoma, che lavora come fisioterapista in un centro benessere. Il tatto é la strada per entrare in contatto col mondo e per riconoscerlo, e supplisce perfettamente all'assenza della vista.
La donna, convinta a sottoporsi ad un'operazione chirurgica, riacquista in parte la vista, ma il tanto atteso esito positivo provoca invece in lei un grande un trauma. Molly si trova infatti a dover ri-conoscere il mondo, a doversi reinventare il suo orientamento, a re-imparare a vedere. Tutto ciò sfocierà in un tragico fallimento, probabilmente già intuito dalla paziente prima dell'intervento. Si riapre dunque l'antico interrogativo che William Molyneux sottopose all'amico John Locke: " Immaginiamo un uomo nato cieco e ormai adulto, a cui sia stato insegnato a distinguere un cubo da una sfera mediante il tatto e al quale venga ora data la vista; sarebbe egli in grado, prima di toccarli di distinguerli e dire quale sia la sfera e quale il cubo, servendosi solo della vista?".
Un cast d'eccezione compone il trittico dei personaggi: Umberto Orsini e Valentina Sperlì nuovamente insieme dopo il recente Vecchi Tempi con la regia di Roberto Andò (2004) sono accompagnati da un inaspettato Leonardo Capuano, artista cocciutamente solitario che, a esclusione di qualche esperienza sotto la direzione di Alfonso Santagata e una recente incursione nella Compagnia Lombardi-Tiezzi per lo spettacolo Gli Uccelli, si é sempre ricavato uno spazio autonomo tracciando ostinatamente il suo personale itinerario dal linguaggio ruvidamente materico e dall'urgenza di mettersi in gioco.