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Messa Flamenca e Messa Luba al Manzoni di Bologna

dal 07 al 14 dicembre 2008

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Bologna Altro

Descrizione dell'Evento

Alle soglie del periodo natalizio, il Teatro Auditorium Manzoni di Bologna, sotto la Direzione Artistica di Giorgio Zagnoni, affronta il tema della sacralità in musica proponendo due spettacoli dedicati alle messe provenienti da paesi stranieri, che mettono in risalto comunanze e divergenze nell’interpretazione della religiosità.

Il primo appuntamento, previsto per domenica 7 dicembre e dedicato alla cultura spagnola, è la Misa Flamenca con il chitarrista e compositore Paco Peña. La messa in versione flamenca verrà presentata dalla Compagnia di danza flamenca di Paco Peña, chitarrista solista e autore delle musiche, e dal Coro da Camera Manuel de Falla, diretto da Alfonso Caiani.

Crocevia di linguaggi musicali, veicolo di ricerca e tradizione, il concerto è l’occasione per conoscere come viene vissuta la sacralità nella tradizione spagnola attraverso la musica.

La passionalità, la forza e il significato dell’arte flamenca sono rimasti nel tempo incontaminati, esprimendo i sentimenti più veri ed autentici dell´uomo. Ed è il culto il primo importante simbolo della tradizione flamenca; grandi scrittori del passato, come Cervantes e Lope de Vega, trattano nei loro libri della grande religiosità del canto popolare andaluso. Esiste infatti una forte tradizione al riguardo, testimoniata fra l’altro dal gran numero di edifici sacri presenti nella città di Siviglia.

Paco Peña così spiega le ragioni della sua scelta: “Ho sempre pensato che nel cante flamenco ci sia una sincerità e una passione capaci di penetrare l’anima del cantante estrapolandone messaggi carichi di emozione e di sentimenti profondi e fondamentali per l’essere umano. Il cantante flamenco non canta una storia, ricerca la propria sensibilità più intima, recuperandola ed esponendola a tutti e a nessuno, alla Natura o forse a Dio... Per questo motivo ritengo che il flamenco sia un’esperienza spirituale e un mezzo appropriato per raggiungere Dio nel contesto di una Messa cristiana.”

Paco Peña, dopo aver ricevuto l’approvazione del Vescovo di Cordoba, ha adattato i testi della Messa spagnola cattolica e ha scelto nel vasto patrimonio della tradizione flamenca i canti più appropriati, dando loro una veste più “classica”. Il connubio di una Messa cattolica e delle diverse forme musicali di tradizione flamenca, eseguite da un coro, voci soliste e chitarra, con interventi di danza, fanno della Misa Flamenca un evento musicale di rara suggestione.

Dopo lo spettacolo dedicato alla messa flamenca, viene presentata la Missa Luba, esempio di incontro fortunato tra la tradizione occidentale e l’immenso e complesso patrimonio ritmico e vocale dell’Africa.

Lo spettacolo, programmato per il 14 dicembre, è a cura del Coro Cantosospeso, diretto da Martinho Lutero e accompagnato dalla Bantu Band, con la partecipazione in qualità di solista della cantante tunisina Mouna Amari.

La Missa Luba, scritta quando il latino era ancora la lingua ufficiale del rito romano in Africa, è una versione della messa latina basata sui canti tradizionali congolesi, che passa in rassegna diversi canti sacri comuni a tutti i riti cristiani, tra i quali il Kyrie, il Gloria, e il Credo.

È la prima vera messa rituale africana, tipico esempio di creazione collettiva: la prima dimostrazione avvenne a Brazzaville (Repubblica del Congo) nel 1960, grazie all’incontro tra un sacerdote belga, Padre Guido Haazen, e un gruppo di ragazzi della tribù Luba, unione che ha sancito l’intesa e la fusione delle due culture e delle due religioni: quella animista e quella cristiana. La messa è costituita da brani tradizionali africani sui quali i cantori producono gli adattamenti che di volta in volta si sentono di dovere apportare. E´ una messa portatrice di un ritmo fisico di fronte al quale è difficile rimanere immobili

Attraverso la combinazione polifonica in lingua latina e lo stile vocale e ritmico africano si crea un’atmosfera universalmente spirituale che incanta e affascina il pubblico di ogni luogo e tempo.

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