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Descrizione dell'Evento

I più attenti cultori delle musiche "esotiche" lo conoscono da un pezzo, gli altri è bene che corrano rapidamente ai ripari. Perché il suo mix di jazz, tradizione arabo-andalusa, raï e altro ancora è davvero unico, inconfondibile.

Maurice El Médioni, piano e canto
Rafael Genisio Riopedre, timbali, congas
Juan Cruz Bernabo, basso
Ruben Paz Gil, clarinetto, flauto, percussioni

Maurice El Médioni aveva nove anni quando suo fratello gli regalò una piccola pianola comprata al mercato delle pulci: da quel momento ha iniziato a suonare, ad orecchio, uno strumento dal quale non si sarebbe mai più separato. A quattordici anni si esibiva nei bar di Orano, la sua città, intrattenendo i soldati americani sbarcati in Algeria nel 1942 che gli chiedevano di suonare boogie-woogie, foxtrot, le canzoni di Sinatra, ritmi latini. Fu una palestra utilissima: il giovane musicista algerino imparò così a mescolare suoni e ritmi diversi; ma la sua fusione di stili era ancora incompleta. Dopo la guerra fece la conoscenza del raï, diventando poi ricercatissimo dai più rinomati cantanti del genere. In seguito si sarebbe aperto anche al repertorio arabo-andaluso modernizzato, coniando infine per il suo particolare stile strumentale la definizione di pianoriental. Oggi Maurice El Médioni, ad oltre settant'anni, è una autentica leggenda vivente e suona come ha sempre fatto, d'istinto, con un'energia contagiosa. E l'appellativo di pianista jazz orientale continua ad andargli a pennello.

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