dal 30 marzo al 30 aprile 2007
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I codici medievali non recano di norma indicazioni relative al momento e al luogo in cui sono stati trascritti né alla persona che li ha copiati. I pochi (circa il 20%) che forniscono queste notizie vengono censiti a partire dal 1996 a cura dell'Associazione
italiana manoscritti datati. Nella provincia di Forlì-Cesena sono stati trovati 111 esemplari rispondenti a queste caratteristiche: 9 a Forlì (Biblioteca comunale A. Saffi ), 97 a Cesena (Biblioteca Malatestiana), 5 a Savignano (Biblioteca della Rubiconia Accademia dei Filopatridi). Una parte dei codici contenuti nel catalogo, pubblicato col contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Cesena e coordinato dalla Biblioteca Malatestiana, è esposta in questa mostra. Dalla Saffi di Forlì proviene lo splendido Offi ziolo miniato del 1385, e dalla raccolta donata nel 1938 alla biblioteca forlivese dal bibliofi lo Carlo Piancastelli la Lectura super primum librum Sententiarum di Gregorio da Rimini (Parigi, 1347, Piancastelli Sala O.II.30) e il Salterio (Piancastelli Sala O.I.40) scritto dal canonico cesenate Biagio Bondini. Nell'Accademia dei Filopatridi si conservano cinque manoscritti datati del sec. XV, tra i quali la miscellanea di scritti di alchimia (ms. 44) del 1427. La raccolta più consistente è quella che porta il nome del fondatore, Malatesta Novello, signore di Cesena dal 1433 al 1465. Nella mostra sono rappresentate le mani dei principali copisti che operarono al servizio del Novello nello scriptorium da lui fondato: tra essi il francese Jean d' Épinal, il tedesco Mathias Kuler, l'olandese Tommaso da Utrecht, e inoltre Iacopo da Pergola e il frate Francesco da Figline, primo bibliotecario e custode della Malatestiana. Nei loro codici si possono osservare le due tipologie grafiche allora in uso: la vecchia textualis e la nuova umanistica. Di altra origine i manoscritti dei secoli XIII e XIV, tra i quali lo pseudo-geronimiano Breviarium in psalmos, scritto da Reinerius (Malatestiano D.III.6), e i parigini D.XXIII.6 (1321) e D.XVIII.5 (1355). Il più antico codice della Malatestiana è rappresentato dalle Etymologiae di Isidoro di Siviglia, databile alla prima metà del sec. IX, trascritto da un Petrus. Alla raccolta del papa cesenate Pio VII Chiaramonti appartiene l'evangeliario di origine romana, datato 15 agosto 1104, che presenta nella carta iniziale uno splendido disegno a penna raffi gurante Cristo in maestà affi ancato da due santi e tre laici, uno dei quali nell'atto di offrire il manoscritto. Completano
l'esposizione i corali quattrocenteschi tuttora di proprietà del Duomo di Cesena, scritti dal copista Enrico di Amsterdam, e la serie commissionata dal cardinale Bessarione e da lui donata al convento francescano dell'Osservanza di Cesena.
ingresso libero
orario di visita:
lunedì-sabato 9-12.30; 14.30-17.30
domenica 10-12.30
informazioni:
Istituzione Biblioteca Malatestiana
Piazza Bufalini 1
tel. 0547 610892
fax. 0547 21237
e-mail.
malatestiana@sbn.provincia.ra.it
www.malatestiana.it