Luciano Sampaoli al Teatro Bonci
il 13 marzo 2010
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Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita nel 20 luglio del 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo e del fascismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Le finalità del Giorno della Memoria vengono così definite:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.»
Luciano Sampaoli , in occasione del Giorno della Memoria ha dato vita ad un originalissimo concerto di parole , musiche e profondi silenzi che sembrano sospendere il tempo.
Parole d’amore, come disegnate da un breve e intenso bagliore di luce o frasi violente che condannano la guerra senza appello, si intrecciano con i suoni ricavati da utensili tratti dalla vita quotidiana creando un forte impatto emotivo. Il panorama poetico e teatrale al quale Sampaoli si affaccia per poi raccontarcelo (con quello stile personalissimo che lo ha reso uno dei compositori contemporanei più originali) è quello di Harold Pinter il grande drammaturgo inglese, premio Nobel per la letteratura nel 2005.
Ed è proprio da un concetto sul silenzio espresso da Pinter che Sampaoli ha tratto ispirazione per questo spettacolo pensato per non dimenticare: “Vi sono due tipi di silenzio, quello in cui non si proferisce parola e quello che viene invece sommerso da una marea di parole. Parole che nascondono un linguaggio inesplicabile, che svelano ciò che non udiamo e poi, quando il silenzio cade di nuovo, si sente ancora l’eco di quelle parole ma ci troviamo sicuramente più vicini alla nudità”.
La nudità che ci appare dai vecchi filmati in bianco e nero dei campi di sterminio, quella nudità di esseri umani indifesi, umiliati, martoriati e poi trucidati, quella nudità che continua a scuotere le nostre coscienze.
Luciano Sampaoli è senza dubbio una delle figure più significative della musica contemporanea italiana.
Compositore e docente universitario, con il suo teatro musicale, sviluppato intorno ai temi del Mito e del Tragico, ha contribuito notevolmente a liberare la musica del nostro tempo dai vincoli soffocanti del serialismo e dell’alea, o più recentemente dalle esperienze semplicistiche del neoromanticismo o del minimalismo. Lo stile di Sampaoli da oltre trent’anni è caratterizzato da un linguaggio personalissimo: persuasivo e al tempo stesso potente. Le sue opere sono costantemente oggetto di studio in convegni, pubblicazioni e tesi di laurea. Numerosi gli autori che hanno collaborato con lui alla realizzazione delle sue opere, primo fra tutti il poeta Mario Luzi, con un sodalizio durato vent’anni e che ha prodotto opere come La lite (1989) accolta alla sua prima da venti minuti di applausi; il drammaturgo Bruno Sacchini con Secondo il Padre, (1990) oratorio per voce recitante, coro e orchestra, interpretato nel corso degli anni da Giulio Bosetti, Ugo Pagliai, Giorgio Albertazzi, Vittorio Gasmann; il filosofo Emanuele Severino che ha realizzato per Sampaoli il libretto dell’opera Il sommo riparo (2003); la poetessa Alda Merini che ha scritto il libretto per L’angelica battaglia (2004); il poeta Yves Bonnefoy, voce recitante nello spettacolo Poesie condannate (2007) e più recentemente Sergio Zavoli che ha realizzato con Sampaoli La quinta donna (2008) con l’attore Luigi Lo Cascio nel ruolo principale di Cesare Pavese; l’opera, prodotta dall’E.R.T. Fondazione Emilia Romagna Teatri, ancora una volta è stata accolta da un pubblico entusiasta e dal favore della critica.
A proposito del successo della musica di Sampaoli, Mario Luzi scrisse : “Che c’è di nuovo in questa giovane ars? Prima di tutto essa scende molto addentro alla consistenza materica del linguaggio poetico e reciprocamente di quello musicale. Il verso, per esempio, è trattato, scomposto e accolto cellularmente nella materia verbale e ritmica come una componente viva della musicalità. La simbiosi tuttavia non arriva a un’indiscriminata emulsione. Le componenti non si annullano ma si esaltano l’una per l’altra, ciascuna nei suoi peculiari valori primi. Siamo lontani dal commento, dall’interpretazione o da altre equivalenze approssimative. Si è piuttosto risucchiati in un episodio di con-creazione”. E a conferma del giudizio del grande poeta fiorentino, il critico musicale Luigi Della Croce, in occasione della recensione del cd di Secondo il Padre ebbe a scrivere: “Dopo l’ascolto dell’oratorio di Sampaoli possiamo finalmente con spirito nuovo, tornare a scrivere di musica contemporanea”.
Lucia Pagliardini è una delle giovani promesse del teatro italiano. Nata a Fano nel 1985, si è formata sotto la guida del compositore Luciano Sampaoli. Con lui si è laureata con 110 e lode presso l’Università di Urbino e sempre con Sampaoli ha appreso le principali tecniche di recitazione teatrale. Dopo la laurea si è specializzata con il massimo dei voti in Teatro, presso l’Università Cattolica di Milano e subito dopo la specializzazione ha ottenuto dall’Università Cattolica, l’incarico di Coordinatrice didattica e docente di Dizione del Corso Post Laurea in Educazione alla Teatralità. Attualmente sta perfezionandosi con il regista Rino Cassano, già maestro dei ragazzi di Amici nello spettacolo di Maria De Filippi e acting coach di Kim Rossi Stuart e Raoul Bova. Il suo debutto teatrale è avvenuto nel 2008 nell’opera “La posta del cuore”, in seguito ha recitato in diversi spettacoli e recital di poesie tra i quali “Luminosi incanti” Rimini 2008, “Vola alta parola” Roma 2009, “Le arti amanti” Milano 2009, e ha prestato il suo volto nella mostra fotografica “Nuovi luminosi incanti” dedicata al poeta Mario Luzi e Luciano Sampaoli e inaugurata nel 2008 da Sergio Zavoli.
Tra i suoi prossimi impegni la tournée in Cina con lo spettacolo teatrale “L’arte della guerra”, con debutto a Shanghai nel settembre 2010.