Leo Gullotta a San Marino in Il piacere dell Onesta
il 02 dicembre 2008
vedi sulla mappaSan Marino Altro
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Il piacere dell’onestà, il cui disegno drammaturgico è tratto dalla novella Tirocinio del 1905, racconta di Angelo Baldovino, uomo fallito e di dubbia moralità, che accetta solo per il piacere dell’onestà di sposare Agata, ragazza di buona famiglia che aspetta un bambino da un uomo maritato, il rispettabile marchese Fabio Colli.(…) Nella visione pirandelliana, il nostro protagonista nell’indossare il costume dell’Onesto, adotta il colore del diverso, in una fauna di anime mostruose e la condotta morale del Baldovino diventa da questo momento inattaccabile e questi si chiude dentro la propria onestà sfidando convenzioni sociali ed egoismi personali. Una società, immutata nei tempi, che ha paura della diversità, perché essere onesti significa essere diversi, e che fa di tutto per annichilire l’elemento considerato spurio con tutti i mezzi, anche quelli più perversi.(…) Una pseudo legittima unione, quella che Pirandello usa per dimostrare come l’essere e l’apparire siano in realtà categorie senza alcun valore, frutto unicamente delle convenzioni e del conformismo della società. Come nel precedente lavoro del maestro agrigentino, affrontato con Gullotta, L’uomo la bestia e la virtù, l’uso ideale della maschera per far fronte alle perbenistiche convenzioni di una società, si ripropone con forza. Come approdato, il nostro protagonista se ne andrà per l’unica legittima strada, una strada non usa agli altri, solo che in questo suo ricalcar di passi dell’arrivo, non sarà solo, ma colei a cui si unì per salvarla dall’ottusa convenzione gli sarà accanto, facendo sì che una lacrima di vittoria lo premiasse nell’issar la vela dell’Onestà. Tutta la vicenda, letta oggi con occhi rapportati alla realtà in cui mi muovo, fa sì d’indurmi a rappresentarla come una gran bella favola, dove il “cattivo” prende su di sé l’immagine del buono e le anime dei così detti “perbene” assumono l’espressione della bestialità. ( Fabio Grossi)