Le Signore Di Wilko Teatro Bonci Cesena
dal 08 al 11 aprile 2010
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Era uno studente universitario pieno di aspettative quando nei mesi estivi faceva visita agli zii, nella loro modesta abitazione poco distava da Wilko, una fattoria con podere di proprietà di una famiglia aristocratica. Per quanto di estrazione sociale inferiore, Wiktor vi si recava spesso per intrattenersi con le sei giovani figlie dei proprietari, le signorine. Alle ragazze più piccole, faceva da insegnante, dando ripetizioni di latino, mentre era in stretta amicizia con le sorelle più grandi. Con ognuna delle signorine aveva un rapporto singolo, particolare, unico e segreto. Con Julcia, ad esempio, aveva una forte intesa intellettuale, con Jola faceva lunghe
passeggiate a cavallo e la considerava quasi una sorella, mentre con Kazia si abbandonava in lunghe discussioni dai toni esistenziali. Wilko era anche stato il luogo dove maldestramente aveva avviato la propria educazione sentimentale.
Per quanto le signorine subissero il suo fascino, Wiktor, smarrito nei meccanismi di seduzione, non era stato in grado di scegliere verso chi indirizzare le proprie attenzioni e i sentimenti erano, così, rimasti sospesi nel vuoto.
Negli anni che lo separano dalla sua ultima visita agli zii, Wiktor è diventato definitivamente adulto e la sua vita è cambiata: non solo ha preso parte alla Grande Guerra ma, da civile, ha dovuto adeguarsi al destino di una vita ordinaria che ha soffocato i sogni e le ambizioni giovanili. Il nuovo soggiorno a Wilko lo obbliga, quindi, a fare i conti con il passato, ad affrontare dei ricordi da tempo sommersi per accettare le scelte che hanno determinato la sua esistenza. Dal confronto tra le due età della vita, Wiktor comprende l’impossibilità di far aderire la realtà ai sogni. Duella con il tempo, con la zia che lo vorrebbe vedere sposato ad una delle signorine, con i propri istinti sessuali. Essere tornato a Wilko è frastornante: sembra che, nonostante le molte novità, il tempo non sia mai passato e che niente sia cambiato.
Wiktor viaggia nel passato per rintracciare nel presente i fili interrotti delle relazioni con le signorine, per rimediare all’ignavia giovanile ed evitare i rimpianti. Il tempo, con la sua inesorabilità, diventa la cartina di tornasole che lo aiuta in un percorso di comprensione di sé.
La versione cinematografica de Le Signorine di Wilko, diretta nel 1979 dal regista polacco Andrei Waida, è stata candidata all’Oscar come miglior film straniero.