La Tempesta Di William Shakespeare Al Teatro Bonci Di Cesena
dal 18 al 20 dicembre 2009
vedi sulla mappaCesena Altro
dal 18 al 20 dicembre 2009
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LA TEMPESTA
di William Shakespeare
adattamento e regia ANDREA DE ROSA
con UMBERTO ORSINI, FLAVIO BONACCI, RINO CASSANO, GINO DE LUCA, FRANCESCO FELETTI, CARMINE PATERNOSTER, ROLANDO RAVELLO, ENZO SALOMONE, FEDERICA SANDRINI, FRANCESCO SILVESTRI, SALVATORE STRIANO
spazio scenico ALESSANDRO CIAMMARUGHI, ANDREA DE ROSA, PASQUALE MARI
scene e costumi ALESSANDRO CIAMMARUGHI, luci PASQUALE MARI
suono HUBERT WESTKEMPER, musica GIORGIO MELLONE
una produzione
Teatro Stabile di Napoli / Emilia Romagna Teatro Fondazione / Teatro Eliseo
Prezzi : Intero €. 23, ridotto €. 18, Loggione e speciale giovani €. 15, speciale carta giovani €. 19 Prevendita 1€uro Informazioni e prenotazioni : tel. 0547/355959
Rappresentata per la prima volta nel 1611, La Tempesta è la penultima opera di Shakespeare, ma è l’ultima che lo ha visto in veste di attore. Carica di questa consegna, ha elementi di diversità rispetto alle altre opere, perché è priva di fonti e ha il rispetto delle unità classiche di luogo tempo e azione, è immersa nel magico e contiene molto teatro del teatro.
Inizia con un naufragio e la distruzione della nave su cui viaggiano Alonso, re di Napoli, e Antonio, fratello di Prospero, e il loro seguito. Artefice della tempesta è Prospero mago, che nel raccontare alla figlia Miranda il motivo di questo suo incanto, inizia a riferire la loro storia. Prospero era il legittimo duca di Milano, ma spodestato dal fratello Antonio, è da dodici anni esiliato con la figlia sull’isola abitata solo da Calibano, mostro abominevole figlio della strega Sicorace, morta prima dell’arrivo di Prospero, e da Ariel, spirito aereo al servizio del mago che l’ha liberato dall’albero nel quale era stato intrappolato da Sicorace.
E ha inizio la commedia, tutta nelle mani di Prospero che con la sua arte “muove” i personaggi tenendo i fili della vendetta, del pentimento, della giustizia e dell’amore.
La magia di Prospero è la magia nuova, rinascimentale, opposta a quella stregonesca del medioevo, di Sicorace, è una magia conoscitiva al servizio dell’uomo e del suo desiderio di sapere. Una magia da abbandonare, una volta raggiunto lo scopo, insieme all’isola che l’ha ospitata, nel tempo breve di una messa in scena che ha svelato colpe e pentimenti per consentire il raggiungimento della giustizia. Una magia chiusa in un tempo e in luogo, come quella del teatro, una magia che porta alla conoscenza della verità e dei sentimenti, come il teatro.
Alonso: Questo è il più strano labirinto per il quale gli uomini si siano mai aggirati.
"La tempesta somiglia a un labirinto. Come in una casa di specchi, ogni volta che intravedi una via d'uscita, questa uscita si rivela essere dalla parte opposta a quella che avevi immaginato. Come in un miraggio o in un sogno, quando provi ad afferrare qualcosa, l'oggetto su cui credi di aver messo le mani si dilegua. Finchè capisci che ciò che conta non è l'uscita e che non c'è nulla da afferrare. Stare ad ascoltare le domande che il testo ti pone e restarci dento (restare dentro alle domande, al labirinto) è l'unica via."