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Descrizione dell'Evento

August Bournonville (1805 - 1879) era figlio del Romanticismo ed è vissuto in un tempo in cui passeggiando per Copenhagen poteva incontrare alcuni dei più grandi artisti e delle più importanti personalità culturali del paese:

Era un caro amico di Hans Christian Andersen e Bournonville stesso, come Andersen è un narratore di fiabe per il balletto. I protagonisti dei suoi lavori non sono re, regine, principi e principesse, ma gente comune come il giovane borghese, James, della Sylphide.
Bournonville dipinse usando tutti i colori della tavolozza, viaggiò moltissimo ma prestò la sua immaginazione anche a racconti ambientati in paesi che non aveva mai visitato. Rappresentò l'uomo comune e basò le sue storie su racconti e leggende locali, cercando soprattutto di porre l'accento sulla vicenda, utilizzando la mimica, una forma di comunicazione non verbale, che è oggi una delle pietre miliari del Royal Danish Ballet e della tradizione Bournonville.
La Sylphide di Bournonville, derivata dall'edizione francese di Filippo Taglioni del 1832, fu rappresentata per la prima volta a Copenhagen nel 1836 su una nuova partitura appositamente commissionata al musicista danese Lovenskjold. Il balletto non solo è divenuto un caposaldo tradizionale del Royal Danish Ballet, ma è anche entrato a far parte del repertorio di quasi tutte le grandi Compagnie internazionali di danza sin da quando "l'esportazione" del balletto danese prese le mosse negli anni '50.
La Sylphide è uno dei balletti danesi tratti dal grande repertorio di Bournonville maggiormente rappresentati, nonostante - o forse, più precisamente, grazie a - la sua malinconia e il suo finale tragico, che pure sono ben lontani dal consueto atteggiamento ottimistico nei confronti della vita , proprio del grande coreografo danese. Naturalmente la sua popolarità può essere attribuita alla meravigliosa coreografia e alla bellissima musica, ma è anche il soggetto in sé che la rende sempre attuale: infatti dibattersi fra le rassicuranti comodità di un'esistenza borghese e il fascino dell'ignoto è un dilemma che caratterizza ancora oggi il mondo moderno.
(brano tratto dalla presentazione di Frank Andersen Direttore del Royal Danish Ballet - Teatro del Maggio Musicale - Firenze - ottobre 2007)

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