La Resistibile Ascesa Di Arturo Ui al Teatro Alessandro Bonci di Cesena
dal 17 al 20 novembre 2011
vedi sulla mappaCesena Piazza Guidazzi, 8 - Cesena
Info: 0547 355911
dal 17 al 20 novembre 2011
vedi sulla mappaCesena Piazza Guidazzi, 8 - Cesena
Info: 0547 355911
Dopo essere andato in scena nel marzo scorso a Roma ed essersi guadagnato il Premio della critica come migliore spettacolo dell´anno, "La resistibile ascesa di Arturo Ui" di Bertolt Brecht con la regia di Claudio Longhi, prodotto da Emilia Romagna Teatro e dal Teatro di Roma, con protagonista l´eccezionale Umberto Orsini, si appresta ad avviare una lunga tournée che lo porterà in vari palcoscenici regionali. Ormai concluse le repliche al Teatro Storchi di Modena, dove rimane fino al 13 novembre, lo spettacolo è infatti programmato al Teatro Bonci di Cesena (19-20 novembre), al Rossini di Lugo (dal 29 al 2 dicembre), a Mirandola (3 dicembre), al Municipale di Piacenza (6-7 dicembre) e all´Alighieri di Ravenna dal 2 al 5 febbraio 2012.
Tipica parabola brechtiana sul potere, "La resistibile ascesa di Arturo Ui" mostra la Berlino degli anni Trenta sotto la dittatura nazista, trasferita a Chicago, dove il mercato dei cavolfiori prospera all´ombra sinistra del gangster Arturo Ui, chiara maschera satirica di Adolf Hitler. Scritta tra il 1940 e il ´41 dall´esilio finlandese, Brecht definirà in seguito l´opera una "farsa storica", dato il piglio ironico, salace ed allo stesso tempo "epico" con cui essa ricostruisce la tragicomica epopea di una banda scalcagnata, in una città corrotta; anche questi sono riferimenti alla dissestata situazione economico-politica nella Germania dello stesso periodo.
Con Umberto Orsini assoluto protagonista nel ruolo del titolo, affiancato da una troupe giovane e affiatata, lo spettacolo intende assecondare pienamente l´ispirazione grottesca del copione, e conferisce al racconto una dimensione "circense", con "numeri" brevi ed incisivi e con una serie rocambolesca di fatti di cronaca narrati e messi alla berlina. La parabola prende così la forma di una "rivista" briosa e nitida, caustica ed elegante sul tragico nonsenso del nostro passato.
Inoltre, l´evocazione, legittimata dallo stesso autore, d´un modello teatrale di peso come il chronicle play shakespeariano (alla Riccardo III), riferimento classico presente nella riscrittura "comico-realistica" di Brecht come ideale pendant per un confronto parodico, è utile per la definizione del repertorio in cui l´autore prevede che la propria pièce vada inserita: quello del "grotesque" - o del "burlesque", e questo in un consapevole dialogo, appunto, con i classici. E´ un genere, questo, che Brecht conosce bene e interpreta magistralmente fin dai tempi dell´Opera da tre soldi, geniale parodia d´un burlesque vero e proprio, The Beggar´s Opera di John Gay, a sua volta parodia del melodramma italiano.
In questo fantasioso gioco di specchi non deve mancare l´esaltazione di un aspetto particolare, spesso misconosciuto, dell´opera e dell´autore, ossia la vocazione, ardita e buffa insieme, al "surreale", cui il copione, seppure steso con piglio materialista e apodittico, comunque non sfugge. Arturo Ui è infatti anche una versione fantasmagorica, moralistica senza miopie e brillante senza compiacimenti, dell´antico adagio della legge del più forte e del più astuto, quello continuamente riscritto in modi diversi ma analoghi dai commediografi di ogni epoca, da Plauto in poi; così, un po´ come nel nostro Candelaio, rutilante fantasia sul mondo delle ribalderie protobarocche, in Arturo Ui non mancano né i momenti puramente carnascialeschi né i cantucci chiaramente destinati alla riflessione "straniata", utili "controcampi" da cui guardare ai fatti grotteschi rappresentati sulla scena e chiarirsi le idee, prima di continuare, più consapevoli, a ridere.
Lo spettacolo si avvale delle musiche originali di Hans-Dieter Hosalla, eseguite dal vivo, delle scene di Antal Csaba e dei costumi di Gianluca Sbicca.