La notte dei ricercatori
il 25 settembre 2009
vedi sulla mappaBologna, Cesena, Ravenna Altro
Esperimenti in piazza, lezioni aperte, giochi, dimostrazioni, visite guidate, percorsi virtuali, incontri con gli esperti, concerti. A Bologna, nella zona universitaria di via Zamboni, così come in altre sette città dell'Emilia-Romagna e in contemporanea in tutta Europa, il 25 settembre va in scena "La notte dei ricercatori". Un'occasione per scoprire i mille modi in cui la scienza migliora la qualità della vita di tutti i giorni.
A spalancare questa grande finestra sul mondo della ricerca a Bologna sarà Serena Dandini che riproporrà l'originale formula del programma televisivo Parla con me, in chiave più "scientifica", intervistando i ricercatori nel corso del talk show "Parla con... la scienza".
Che cosa accade nei laboratori, in cosa consiste l'attività dei ricercatori, in che modo il loro lavoro diventa utile per i cittadini? Il pubblico potrà avvicinarsi al mondo della ricerca, che sarà presentato sotto una luce nuova e coinvolgente, per confrontarsi con innovazioni a tutto campo, dai settori più classici a quelli più impensabili.
Ai piedi delle Due Torri la magica avventura della scienza prenderà il via nel pomeriggio e andrà avanti fino a mezzanotte, tra segreti della chimica e sorprendenti fonti di energia, modi intelligenti per costruire le case e racconti di esplorazioni, dimostrazioni di fenomeni fisici e ottici o lezioni interattive su Darwin. Il tutto proposto da gruppi di ricercatori provenienti dalle università e dai centri di ricerca pubblici della regione. Ma ci sarà anche musica, teatro, recital e conferenze-spettacolo, per fare della "notte bianca della scienza" una festa per tutta la città.
La notte dei ricercatori è un appuntamento europeo, realizzato sotto l'Alto Patronato del presidente della Repubblica e con il patrocinio della Regione, a cui l'Emilia-Romagna partecipa per la prima volta grazie ad Aster e in partnership con le Università di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio, Parma, e all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.
La manifestazione si svilupperà oltre che a Bologna, anche a Cesena, Faenza, Ferrara, Modena, Parma, Ravenna e Reggio Emilia. Progettazione di costruzioni resistenti ai terremoti, sistemi automatici per il riconoscimento delle persone, terapia genica per guarire dalla talassemia o nuove prospettive per la cura del Morbo di Parkinson. Ma anche metodi per misurare il proprio livello di "benessere psicologico", lezioni sui crimini storici irrisolti delle città emiliano-romagnole. Fino a interessanti indagini bioarcheologiche per capire cosa mangiavano i nostri antenati e all'analisi delle proprietà grafico-molecolari degli alimenti. O addirittura, la possibilità di assistere all'analisi cromatografica di uno spinacio. In vetrina, nelle città di tutta la regione ci sarà tutto questo e tanto altro, per valorizzare lo straordinario patrimonio della ricerca emiliano-romagnola, capace di realizzare innovazioni fondamentali per il futuro del tessuto produttivo e per la vita di ognuno.
Ma sarà anche l'occasione per fare il punto sui risultati dell'ampio programma per la ricerca e l'innovazione che l'Emilia-Romagna ha portato avanti negli ultimi sei anni. Del resto, parlare di ricerca in questo territorio significa parlare del lavoro di oltre mille ricercatori impegnati nei laboratori, nei centri per l'innovazione della Rete Alta Tecnologia dell'Emilia-Romagna e nelle aziende come personale dei laboratori. Una grande squadra di talenti che opera in ambiti decisivi per lo sviluppo e l'innovazione: scienze della vita e salute; ambiente, energia e sviluppo sostenibile; alta tecnologia meccanica; agroalimentare; edilizia e materiali per la costruzione; innovazione organizzativa. Queste le filiere di riferimento, in cui il lavoro dei ricercatori si fa impresa, traducendosi in risultati concreti al servizio dell'intero mondo produttivo emiliano-romagnolo.
Tra il 2004 e il 2007, prima fase del Programma regionale per la ricerca industriale, l'innovazione e il trasferimento tecnologico, le "officine della ricerca" del territorio hanno prodotto 115 nuovi prototipi innovativi, 20 brevetti, 239 collaborazioni con le imprese, oltre 500 studi e ricerche e 10 spin-off, per favorire una ricaduta aziendale e produttiva alle idee nate nel contesto della ricerca tecnologica universitaria.
La notte dei ricercatori sarà dunque un modo per conoscere questa grande macchina di cervelli che risponde alle necessità di innovazione dell'industria, e che lavora con l'obiettivo di fare dell'Emilia-Romagna una regione leader a livello europeo nella ricerca industriale pubblica e privata, sul modello delle migliori esperienze europee