La locandiera Jurij Ferrini
il 22 novembre 2009
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Mirandolina, simbolo universale di equilibrio e saggezza femminili? O piuttosto “donna pericolosa”, che infierisce sull’uomo che ha fatto innamorare? Dopo il successo di pubblico e il “tutto esaurito” con cui il 10 novembre il Teatro al Parco ha salutato il debutto nazionale del Riccardo III di Shakespeare, è ora la volta del secondo appuntamento di Voltarsi indietro, il percorso tematico della stagione 2006.07 del Teatro delle Briciole dedicato allo scavo nell’eredità dei classici. Ed è ancora Jurij Ferrini, nei panni di regista e attore, con la sua compagnia Progetto Urt, che torna a misurarsi con le parole della grande drammaturgia europea ne La locandiera di Goldoni, in scena giovedì 7 dicembre alle ore 21.00 al Teatro al Parco (il 6 dicembre per le scuole alle ore 11.00). Nei panni della protagonista che dà il titolo al capolavoro goldoniano è l’attrice parmigiana Sarah Biacchi, gli altri interpreti sono Jurij Ferrini (il Cavaliere di Ripafratta), Marco Zanutto (il Marchese di Forlipopoli), Francesco Tonti (il Conte d’Albafiorita), Woody Neri (Fabrizio), Alessandra Frabetti (Ortensia), Wilma Sciutto (Dejanira), Ture Magro (il servitore del Cavaliere).
Fu proprio un classico del teatro italiano come la Mandragola di Machiavelli a rivelare nel 2000 Ferrini come un nuovo talento della scena nazionale, capace di lavorare con originalità e rigore sulla potenza del linguaggio e sulla forza del testo dei grandi autori di un passato che sa intrecciare una rete di profonde implicazioni col presente. Qui a entrare in gioco prepontemente è l’eterna questione del rapporto maschile-femminile, che trova nel celebre personaggio di Mirandolina, una chiave che scardina, senza parere, certezze e luoghi comuni. E lo fa, come spesso accade in Goldoni, dietro un’apparente bonomia piacevole, rivelando a poco a poco un sottotesto rivoluzionario sul piano sociale e culturale. Figura di donna moderna e autonoma, capace di bastare a se stessa in una società maschilista, Mirandolina è una abilissima imprenditrice, una self made woman capace di usare l’arte della seduzione con saggia praticità. Un cavaliere tutto d’un pezzo, un misogino incallito capitato nella sua locanda, diventa per lei il pretesto di un gioco sbarazzino al gatto col topo, per applicare un teorema infallibile che serve a dimostrare la micidiale efficacia delle sue tecniche di seduzione.