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La Cena (L'ultima) al Teatro Comunale di Fontanellato

il 25 febbraio 2012

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Fontanellato Via Sanvitale, 21  -  Altro

Info: 327 4089399

Descrizione dell'Evento

La Cena (l'ultima) è l'atto conclusivo della trilogia che comprende anche La Gita e Rigoletti e che ha al suo centro l'attesa stessa, tradotta in tutte le sue accezioni dinamiche possibili: desiderio di essere, aspettativa del presente, speranza nel futuro, mai e poi mai stasi.

Sabato 25 febbraio 2012 ore 21,15

Europa Teatri

LA CENA (l'ultima)

Di e con Bernardino Bonzani, Carlo Ferrari e Franca Tragni
Luci Lucia Manghi
Collaborazione alle scene Franco Tanzi, Maurizia Assirati, Elio Cacciani
Elaborazione suono Patrizia Mattioli
Voce fuori campo Umberto Fabi

La Cena (l'ultima) è l'atto conclusivo della trilogia che  comprende anche La Gita e Rigoletti e che ha al suo centro l'attesa  stessa, tradotta in tutte le sue accezioni dinamiche possibili: desiderio di essere, aspettativa del presente, speranza nel futuro, mai e  poi mai stasi.
In ultima istanza, dunque: fede.
I nostri personaggi - i buffi Tecla,  Cesare e Romano - si trovano qui nientemeno che all'interno di  un'installazione interattiva fatta di plastica, legno, stoffa, materiali  deperibili di un autore sconosciuto e di provenienza sconosciuta.
Una scatola bianca apparentemente senza uscita iconograficamente ispirata all'Ultima cena di Leonardo, allestita con oggetti e cibo, in cui una voce fuori campo -  inquietante deus ex machina che muove i fili della loro sorte - dice  loro cosa debbono fare.
Non sanno nulla questi tre, come sempre sono capitati lì quasi per caso,  a fare da cavia in uno di quegli esperimenti che l'arte contemporanea  ama esibire come provocazione.

Di questo spettacolo hanno detto...

Francesca Laureri, Repubblica Parma
«Due uomini e una donna. Vestiti in modo bizzarro. Bendati.
Circondati da uno strano ambiente bianco, dove il colore assoluto è  interrotto da oggetti familiari: piatti, pane, riproduzioni di un  celebre dipinto, menù, sgabelli.
E un numero che ritorna: il 13.
Così inizia "La cena (l'ultima)", spettacolo dell'ormai  consolidato trio Tecla-Cesare-Romano (Franca Tragni, Carlo Ferrari e  Bernardino Bonzani) che si trovano questa volta "rapiti" da un'installazione di arte moderna.
Uno spettacolo divertente, di un'ironia semplice ma diretta, costruito  intorno a dialoghi quasi inconsistenti; infatti ogni personaggio è ben  plasmato, avvolto nel proprio mondo "parallelo", quasi estraneo ai  compagni di scena.
Ognuno segue il filo dei propri pensieri, ognuno agisce inseguendo le proprie fobie, follie, convinzioni.
Così si intrecciano discorsi spezzettati e per questo comici.
Il rimando potrebbe sembrare beckettiano: l'attesa di un Godot che si  identifica nella sorte (cosa ne sarà di loro?), nella voce fuori campo  (chi sta parlando?), nei fantomatici compagni di tavolo con cui  dovrebbero/potrebbero/vorrebbero condividere una cena altrettanto  fantomatica.
 Il tema è quello dell'attesa, del turbinio di domande che l'arte  contemporanea scatena, dei dubbi ancor più sconvolgenti che derivano  dalla fede.

Lo spettacolo è costruito bene, la recitazione buona, veloce, ben  ritmata; ne esce un'energia unica, dettata dagli anni di collaborazione  tra i tre attori.
Non bisogna però fermarsi alla comicità, importante è guardare oltre  alla risata perché una volta usciti dalla sala con il sorriso sulle  labbra i dubbi si accumulano: dove volevano arrivare?
Si tratta di una ricerca che si muove in salita, parte dal più basso  strato della società: personaggi che si potrebbero definire  "sempliciotti", grotteschi, sgraziati, ignoranti, disegnati attraverso  cliché senza data di scadenza.
Balbuzie, occhiali spessi, tic nervosi e fobie.
Caratteristiche - le  ultime soprattutto - che oggi più che mai si scatenano in una società  popolata forse da "belli", certo, ma comunque soffocata da timori e  ignoranza, dove la via d'uscita è forse impossibile da identificare.
Tre personaggi "in trappola", ostaggi dell'arte, servi obbedienti di una  sorta di Grande Fratello che li osserva ("ci sono le telecamere  nascoste!" viene ripetuto più volte dai tre) e li comanda, mischiando il  Vangelo ad una voce robotica, amplificata e disturbata da misteriose  interferenze.
La risata è sostituita da una quasi angoscia, i singhiozzi felici da pensieri interrogativi, il soffocamento ritorna.
Forse perché conosciamo anche noi una "prigione delle meraviglie" da cui è così difficile fuggire?»

Ingresso: intero 10 euro, ridotto (under 18 - over 65) 8 euro
Prenotazioni: tel. 327 4089399

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