La bisbetica domata” di William Shakespeare al Plautus Festival
il 29 luglio 2010
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Al suo fianco un altrettanto bravo ed eclettico Edoardo Siravo, particolarmente amato dal pubblico del Plautus, sia nel ruolo del calderaio e ubriacone Sly, sia in quello del caparbio Petruccio.
Non tutti infatti sanno che il testo shakespeariano è contenuto in una cornice che rende i due protagonisti personaggi di una rappresentazione teatrale cui altri personaggi assistono in scena. Una commedia nella commedia, quindi.
Precede per l’appunto il dramma un prologo in cui un calderaio, Cristoforo Sly, è raccolto ubriaco da un signore reduce da una partita di caccia, davanti ad un osteria in aperta campagna: Sly è portato al castello, e gli fanno la beffa di trattarlo al suo risveglio come se fosse un gentiluomo che dopo lungo tempo ha ripreso l’uso della ragione; lo fanno assistere a “La bisbetica domata”.
La regia di Armando Pugliese individua tre mondi nell’universo della commedia. Nel prologo e nell’epilogo troviamo quello tardo-cinquecentesco della taverna, abitata dal calderaio e dai suoi compari e raccontato con realismo quasi caravaggesco. Il mondo della rappresentazione, invece, è proiettato in una sorta di futuro-immaginifico, che in realtà avrà i colori e i toni dei nostri anni sessanta. Mentre la casa di Petruccio, dove Caterina viene “educata”, diventa una sorta di “mondo dei trolls”, dove il “domatore” comanda e governa i suoi servi ibseniani, per sottomettere la femmina ribelle.