Paola Bigatto in La banalita del male
il 27 gennaio 2010
vedi sulla mappaRimini Altro
La grande filosofa ebrea tedesca, allieva di Heidegger e Jaspers, è emigrata nel 1933 dalla Germania nazista per sfuggire alle leggi razziali.Turbata dalla polemiche suscitate dal suo libro La banalità del male, abbandona per un’ora il programma scolastico, improvvisando una lezione sul processo Eichmann,il gerarca nazista responsabile della deportazione degli ebrei europei verso i centri di sterminio.Lo spettacolo, basato quasi integralmente da scritti della Arendt, prende forma come una sorta di lezione frontale, in cui il pubblico assume il ruolo della classe degli studenti cui la filosofa si rivolge con il piglio e la partecipazione emotiva che le erano propri.Il male estremo, l’abominio criminale contro l’uomo è una realtà presente in ciascuno di noi, in agguato nella pigrizia mentale, nell’inattività sociale e politica, nel delegare le scelte di vita ad altri da noi, nell’usare la banalità e la mediocrità come alibi morali.