L’Islam, la gloria, la follia. Lo strano incontro fra una cultura e un simbolo
il 17 settembre 2009
vedi sulla mappaRavenna Altro
il 17 settembre 2009
vedi sulla mappaRavenna Altro
Cardini farà un escursus dell’incontro tra la cultura e il simbolo, partendo da Dante. Il quale parla più volte della luna, nel quadro della sua cultura scolastica, ma in particolare ne allude una volta - nel X dell'Inferno - a proposito del suo rapporto con la notturna e infera divinità, Ecate, e dedica ad essa la descrizione dell'intero primo cielo del Paradiso, insistendo sulle sue"imperfezioni".
Da Dante, la prospettiva degli storici - di quelli della cultura non meno che di quelli della scienza - e degli antropologi passerà naturalmente all'esame del ruolo della luna in una cultura complessa, quella che riteniamo "occidentale", che dalle scaturigini antiche e orientali (le culture egizia, assiro-abbilonese, ebraica, persiana) giunge al mondo per un verso scientifico per l'altro religioso della Grecia e di Roma, incentrandosi sulla coppia Sole-Luna (Apollo-Artemide, giornonotte, maschile-femminile, oro-argento) per elaborare una simbolica complessa, che conduce alla filosofia della natura da una parte, all'astrologia e all'alchimia dall'altra.
In questo contesto particolare significato assumono tre fatti: primo, la simbolica politica del sole e della luna in rapporto al conflitto tra il papa e l'imperatore, secondo, la considerazione della luna come segno opposto al sole e dominato dalla follìa, che conduce a vedervi il simbolo dell'Anticristo (falso Cristo, quindi falso Sole di giustizia); terzo, la particolare avventura della falce di luna come supposto e preteso simbolo religioso musulmano.