Al Valli di Reggio Emilia i grandi tamburi del 'Kodò'
il 19 maggio 2009
vedi sulla mappaReggio Emilia Altro
il 19 maggio 2009
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a formazione nasce nel 1971 ed è formata da danzatori e percussionisti dell´isola di Sado che vogliono preservare la peculiare tradizione percussiva del proprio Paese.
Il nome da un lato rimanda al ritmo biologico (letteralmente può essere tradotto come «battito del cuore»), dall’altro a una visione della musica semplice e diretta (i due ideogrammi che lo compongono possono significare anche «bambino tamburo»).
La musica del gruppo ruota attorno al suono inquietante e imperiale dell’ O-daiko, un tamburo a forma di botte la cui pelle può raggiungere il diametro di quasi un metro: strumento che appartiene alla tradizione teatrale del kabuki, ma usato anche nelle cerimonie scintoiste e soprattutto nelle grandi feste popolari. Questa multifunzionalità mette perfettamente in luce i molteplici riferimenti estetici e sociali del gruppo, che ha voluto recuperare la radice più profonda del produrre musica insieme e nel far questo ha trasformato l’esecuzione musicale in un impressionante esercizio fisico; i concerti di Kodò sono anche coreografie «naturali», numeri circensi, virtuosismi atletici.
La sincronizzazione dei suoi membri (e delle membra), unita alla forza muscolare chiamata in gioco, fa percepire con immediata evidenza emozionale agli incantati spettatori come la musica nasca dal corpo prima ancora che dalla mente.
Oggi Kodò vanta collaborazioni con musicisti di diversa estrazione: da compositori contemporanei a jazzisti, da orchestre sinfoniche a rappresentanti della world music.
Dopo Reggio Emilia, il gruppo giapponese, tra le altre date italiane, sarà a Milano, al teatro degli Arcimboldi e al Parco della Musica di Roma.