dal 20 maggio al 22 luglio 2007
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La prima rassegna in un museo italiano della celebre artista, già protagonista del Padiglione Germania alla Biennale di Venezia del 1995, nasce in stretta relazione con l'idea di giardino e con la sede in cui la mostra ha luogo.
Dopo aver partecipato alla collettiva EGOmania (2006), Fritsch torna a Modena con una nuova serie di lavori (sculture e serigrafie) il cui immaginario gravita attorno al tema classico del giardino inteso come percorso di conoscenza e di avventura formativa.
Un giardino dentro il quale Fritsch mette in atto l'errare fisico e morale, il perdersi e il ritrovarsi sospinti da oggetti-icone carichi di una varietà di significati e rimandi.
La mostra, a cura di Milovan Farronato, è accompagnata da una pubblicazione con testi critici del curatore e la riproduzione delle immagini esposte in mostra.
Katharina Fritsch è nata nel 1956 a Essen, in Germania; vive e lavora a Düsseldorf. Perfetta simmetria, bisogno d'ordine, definizione minuziosa delle forme, sono aspetti che caratterizzano le sue opere scultoree. Per l'artista tedesca non si tratta di una questione morale, ma piuttosto di un tentativo di astrazione. Le madonne gialle, così come gli elefanti verdi o i topi neri sono presenze inquietanti per le loro proporzioni alterate e per la cura nella definizione dei particolari con cui sono realizzate. Fritsch attua un controllo minuzioso sulla forma, sulle cromie e sulla modulazione delle superfici, orientando il suo lavoro verso un'univoca possibilità di interpretazione e riconoscimento; non apre la discussione ma la costringe in un'unica direzione. Dietro un'apparente ordinarietà questi oggetti sono risultato di un lento processo creativo, talmente accurato da impedire all'artista di avere, almeno nel corso degli anni Ottanta un'abbondante produzione. Tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta si assiste a una sorta di sviluppo narrativo: in sculture come Company at Table (1988) e Rat King (1993-94), l'artista trasferisce i principi che hanno caratterizzato i precedenti lavori all'interno di situazioni di comunicazione.
Artista ormai affermata internazionalmente e riconosciuta dalla critica, Katharina Fritsch ha rappresentato con Martin Honert e Thomas Ruff, la Germania durante la Biennale di Venezia del 1995. Il San Francisco Museum of Modern Art le ha dedicato una personale nel 1996, così come il Museum of Contemporary Art di Chicago e la Tate Modern di Londra, nel 2001. Un'ampia antologica le è stata dedicata nel 2002 dal K21 Kunstsammlung im Standehaus di Düsseldorf e un'altra le verrà dedicata dalla Kunsthaus di Zurigo nel 2009.