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Violenza sulle donne I giovani la vedono cosi

dal 01 al 30 maggio 2009

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Descrizione dell'Evento

I risultati di un’indagine commissionata dalla Provincia di Parma e condotta da Università e Ausl con il contributo di Fondazione Cariparma. Solo l’1,5% dei giovani intervistati dichiara di non essere mai stato vittima di un comportamento violento.

Parma, 27 gennaio 2009 – Cosa pensano i giovani della violenza sulle donne? E che idea hanno dei rapporti tra i generi? A queste e ad altre domande prova a rispondere l’indagine “Rappresentazioni di genere e violenza privata”, commissionata dalla Provincia (Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie) nell’ambito del progetto “Azioni di prevenzione e contrasto della violenza sulle donne”, e realizzata dal Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Parma e dal Servizio Spazio Giovani dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Parma con il contributo di Fondazione Cariparma.
La ricerca-intervento è assolutamente particolare nel panorama nazionale. Finora, infatti, gli studi sulla violenza di genere si sono focalizzati esclusivamente sulle coppie di soggetti adulti. Qui invece destinatari e protagonisti sono stati i giovani: la ricerca è stata condotta nel tentativo di esplorare in modo specifico come i più giovani vivono oggi l’esperienza della violenza nelle relazioni sentimentali. L’indagine, realizzata tra la fine del 2007 e il mese di maggio 2008, ha coinvolto 873 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 23 anni frequentanti la seconda e quarta delle scuole secondarie, la prima e la seconda dei centri di formazione professionale e il primo anno di Psicologia all’Università di Parma. Un campione dunque ampio e particolarmente significativo, che ha consentito non solo di costruire una fotografia della rappresentazione che i giovani hanno delle relazioni tra i generi ma anche di raccogliere dati significativi sulle relazioni di cui i giovani stessi sono protagonisti. Il tutto sarà al centro del seminario “Rapporti fra i generi e violenza sulle donne: i giovani si raccontano, gli adulti si interrogano”, in programma giovedì 29 gennaio a partire dalle 9 all’Hotel Villa Ducale di Parma (Via Moletolo, 53/a). Diversi i dati che colpiscono. Tra gli altri, il fatto che alcuni comportamenti violenti siano considerati sostanzialmente “normali” dagli intervistati, e il fatto che solo l’1,5% dei giovani coinvolti nell’indagine dichiari di non essere mai stato/a vittima di un comportamento violento. “I risultati di questa ricerca, unica a livello nazionale, devono essere oggetto di riflessione: nel convegno di giovedì li approfondiremo”, ha detto oggi in conferenza stampa in Provincia l’assessore provinciale alle Politiche sociali Tiziana Mozzoni, che ha sottolineato: “Questo progetto è un’ulteriore testimonianza dell’impegno della Provincia su questi temi. Le tante iniziative che abbiamo realizzato dimostrano che per noi lavorare sulla violenza sulle donne è un impegno politico e amministrativo per tutto l’anno e per tutti i giorni, e non solo il 25 novembre”. “Si tratta di un progetto importante anche dal punto di vista scientifico – ha commentato Nadia Monacelli del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Parma -. Uno degli elementi più interessanti e anche più sorprendenti della ricerca, che è innovativa perché ha per protagonisti i giovani, è che per loro alcuni comportamenti violenti rientrano nella “normalità”: la violenza fa parte della loro vita, e credo che in questo ci sia una responsabilità sociale e collettiva. Su questi aspetti è bene riflettere e interrogarsi”. D’accordo Paola Salvini, responsabile dello Spazio Giovani dell’Ausl: “Sì, la violenza fa parte della vita dei giovani, ed è fondamentale poterne parlare con loro. Il valore aggiunto di questo progetto è stato proprio il suo essere una ricerca-intervento: non solo la raccolta di dati, che è comunque fondamentale per conoscere la situazione, ma anche un percorso formativo e di riflessione per i ragazzi”, ha spiegato la Salvini, accompagnata da Sigismondo Ferrante del Distretto di Parma. Un sostegno convinto dalla Fondazione Cariparma: “Questo è un ulteriore segnale della nostra attenzione ai giovani”, ha detto il consigliere d’amministrazione Giorgio Del Sante, che ha sottolineato “la violenza con cui oggi i nostri giovani sono a contatto, ad esempio nella pubblicità e nella fiction”.

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