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Il Vecchio E Il Mare storie, uomini, musica e poesia tra due mari al Teatro del Tempo di Parma

il 24 marzo 2012

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Parma Borgo Pietro Cocconi, 1  -  Parma

Info: 0521.386553

Descrizione dell'Evento

Il Vecchio E Il Mare storie, uomini, musica e poesia tra due mari

parole e musiche diventate spettacolo da Hemingway, Neruda, Ramirez, Guccini, Piazzolla, Fossati, Bertoli                                    
scelte e impaginate da Vincenzo Raffaele Segreto                                    
musiche originali e arrangiamenti di Alessandro Nidi                                    
con Mascia Foschi

Il vecchio e il mare nasce lo scorso anno ad Acciaroli, all'interno del Festival 'U viecchiu,  con la volontà di omaggiare una straordinaria figura, quella di Angelo  Vassallo, il sindaco-pescatore assassinato da ignoti dopo una vita  passata, da pescatore e da amministratore, a difendere ed esaltare i  valori di una terra, il Cilento, tanto ricca di potenzialità quanto  sempre più dimentica e dimenticata.        
 

Da Angelo Vassallo ad Antonio Masarone, il pescatore di  Acciaroli che forse ispirò a Hemingway, in un suo soggiorno nel Cilento  tra cronaca e leggenda, la figura di Santiago, il protagonista de Il vecchio e il mare,  dal mare di Acciaroli a quello di Cuba, questo concerto-spettacolo è un  ponte - tra romanzo e poesia, tra canzoni e immagini - che collega due  mondi diversi e lontani in cui però uomini e mare cantano con la stessa  lingua, lo stesso cuore.        
Il capolavoro di Hemingway scorre, si concentra ed esplode  attraverso le sue pagine più belle e significative, riunite ora a  tracciare nuovi capitoli, "Il vecchio si presenta", "Eccolo, il grande  pesce: è preso, e finalmente si mostra...",  "Il grande duello, la  vittoria del vecchio", "Ma ora, i pescecani attaccano" fino ad una sorta  di nuovo finale: che non è nuovo, perché nulla è stato cambiato delle  parole di Hemingway, ma che anticipa l'arrivo di Santiago al porto,  concludendo la sua storia con "La sconfitta: il fato ti attende al  largo". Il momento, umanissimo nella sua grandiosa umiltà, in cui  riconosce il perché della sua sconfitta: "Non avrei mai dovuto andare  così al largo, disse. Né per me, né per te: perdonami, pesce!", e che  proprio nel momento più doloroso della sconfitta lo fa più grande.        

È stato soprattutto a questo punto, quando con maggior  chiarezza la vicenda di Santiago diventa quella di tutti noi, che  insieme ai miei compagni di questo viaggio abbiamo capito che non poteva  fermarsi lì dov'era nato: ed è per questo che, nuovamente rimodellato,  lo proponiamo oggi.        
Perché la storia del vecchio e del mare, non è soltanto  quella di Santiago, o di Antonio Masarone, o di Angelo Vassallo: per  tutti noi c'è un momento in cui all'inseguimento di un pesce, il fato ci  attende, al largo. Con le sue domande, con le sue risposte.

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