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A Bologna "Il Vangelo" di Pasolini in teatro

dal 05 al 17 maggio 2009

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Bologna Altro

Descrizione dell'Evento

Nel mese di maggio Nuova Scena – Arena del Sole – Teatro Stabile di Bologna e l’Associazione Arte e Salute onlus presenteranno all’Arena del Sole due spettacoli scritti e diretti da Nanni Garella ispirati a sceneggiature cinematografiche di Pier Paolo Pasolini: Il Vangelo secondo Matteo (in prima nazionale dal 5 al 17 maggio) e Edipo (che ha debuttato nel marzo 2008 e verrà ripreso dal 19 al 24 maggio).

In scena, assieme ad alcuni interpreti provenienti da percorsi formativi tradizionali, c’è il folto gruppo degli attori-pazienti psichiatrici di Arte e Salute.

Prosegue così la collaborazione tra il Teatro Stabile di Bologna e Arte e Salute, associazione nata con lo scopo di coniugare il lavoro artistico con il lavoro nel campo della salute mentale, nel quadro di Arte e Salute nell’Arena del Sole – progetto di residenza della compagnia teatrale di Arte e Salute all’Arena del Sole – realizzato in collaborazione con Regione Emilia-Romagna e Servizio Sanitario Regionale - Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna. La condivisione di questo percorso iniziato nel 1999 e che ha già riscosso notevoli successi e riconoscimenti tra cui il Premio Ubu – si è consolidata in un lungo percorso di sperimentazione di un modello operativo inconsueto e innovativo, che mette a confronto un importante teatro nazionale con una realtà artistica nata nell’ambito del disagio e dell’esclusione sociale.

In uno spazio scenico allargato, con la platea svuotata completamente, Il Vangelo secondo Matteo restituisce ancora più di altre opere l’afflato “religioso” e lirico del poeta di Casarsa. Nel rifiuto di ogni esito agiografico, ed esponendo le vicende in modo scarno e realistico, la figura di Cristo conserva tutta intera la carica umana e rivoluzionaria di chi si muove nella storia tra la gente, consapevole della propria predestinazione, ma anche dell’indifferenza e dell´incomprensione altrui. «Vogliamo ricreare un rapporto nuovo col pubblico – afferma il regista Nanni Garella – riportando Gesù Cristo sulla terra, letteralmente, inondando il palco con della terra, togliendo quanto c’è di soprannaturale e restituendo alle sue parole la vivezza e il vigore. Vediamo Gesù e i suoi discepoli prima di avere l’aureola, quando sono ancora uomini, quindi più facili da mettere in scena».

L’incontro pubblico su Pasolini

Mercoledì 6 maggio alle ore 16, l’Arena del Sole, in collaborazione con Cineteca di Bologna e Edizioni Ubulibri, realizzerà, nella Sala InterAction un incontro pubblico (ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili), dal titolo Pier Paolo Pasolini: con le armi del teatro e del cinema, con la partecipazione di Paolo Cacchioli, Stefano Casi, Roberto Chiesi, Franco Quadri, Sergio Colomba, Nanni Garella. Si affronterà la poliedrica personalità artistica di Pasolini focalizzando due aspetti in particolare: la centralità del teatro e del cinema nel suo pensiero e nella sua opera e la forte attenzione alle trasformazioni della società viste dalla parte dei più umili, dei perdenti, degli emarginati nel degrado delle periferie urbane. Durante l’incontro verrà proiettata una selezione di spezzoni tratti da interviste televisive a Pasolini.

Tra il 5 il 28 maggio al Cinema Lumière è prevista una rassegna di film di Pasolini (Il Vangelo secondo Matteo, Edipo Re, Accattone, Salò o le 120 giornate di Sodoma), affiancati da Una vita violenta di Brunello Rondi e Paolo Heusch tratto dall’omonimo romanzo di Pasolini.

Il progetto europeo

Venerdì 8 maggio, sempre all’Arena del Sole, si terrà un meeting a cui parteciperanno alcuni teatri europei per il lancio ufficiale di un progetto di coproduzione internazionale, anch’esso focalizzato su Pasolini. Tale progetto avrà come nucleo portante gli attori-pazienti psichiatrici, già rivelatisi “pasoliniani” per eccellenza, perché portatori di una splendida naturalezza, quasi neorealistica, nel recitare e tuttavia forniti di una buona tecnica artistica che li preserva dal dilettantismo. Il loro essere profondo è legato, per le storie personali e per l’estrazione della maggior parte di loro, all’ambiente delle periferie urbane e della esclusione sociale e culturale.

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