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Il Malato Immaginario al Teatro Ariosto di Reggio Emilia

dal 02 al 04 marzo 2012

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Reggio Emilia Corso Cairoli, 1  -  Reggio Emilia

Info: 0522 458845

Descrizione dell'Evento

Proprio la contrapposizione di questi due aspetti fa del Malato immaginario un'opera di straordinaria ricchezza e un lancinante documento della condizione interiore di Molière nel suo ultimo anno di vita.

di Molière con Paolo Bonacelli, Patrizia Milani, Carlo Simoni regia Marco Bernardi

TEATRO ARIOSTO
Venerdì 2, sabato 3 ore 20.30
domenica 4 marzo ore 15,30

di Molière
traduzione Angelo Dallagiacoma
con Paolo Bonacelli, Patrizia Milani, Carlo Simoni
scene Gisbert Jaekel
costumi Roberto Banci
regia Marco Bernardi
produzione Teatro Stabile di Bolzano
 
 
Un grande successo comico
La storia di Argante, malato immaginario del titolo, padre di una bella  figlia, marito di una donna avida e fedifraga e vittima di uno sciame di  dottori avvoltoi, salassatori e ciarlatani, fu rappresentata la prima  volta il 10 febbraio 1673: una settimana prima della morte di Molière  che si spense subito dopo la quarta recita. E' ritenuto uno dei  capolavori assoluti del grande commediografo francese accanto al Tartufo ed al Misantropo.  Un testo e un personaggio, quello di Argante, con il quale si sono  misurati registi ed attori importanti come De Lullo con Romolo Valli, la  Shammah con Franco Parenti e Lassalle con Giulio Bosetti.
Ora a rileggere questa farsa in tre atti nei nostri tempi calamitosi ci  pensa lo Stabile di Bolzano per l'interpretazione di Paolo Bonacelli nel  ruolo dell'ipocondriaco mattatore che rasenta la follia, sospeso tra  letto e bagno nella sua ovattata dimora trasformata in una sorta di  ospedale. Al suo fianco, come sempre, i bravi Patrizia Milani e Carlo  Simoni. Secondo il regista Marco Bernardi è quanto mai interessante  riproporre una commedia colma di eccellenti spunti comici ma che al  contempo ci racconta la storia di un uomo che ha smarrito nelle  delusioni della vita la fiducia in se stesso e nei propri simili oltre  alla stessa voglia di vivere.
Proprio la contrapposizione di questi due aspetti fa del Malato immaginario un'opera di straordinaria ricchezza e un lancinante documento della  condizione interiore di Molière nel suo ultimo anno di vita. La storia  satirico-farsesca dispiega anche un alone onirico. I personaggi e gli  accadimenti si confondono fino a diventare i sogni del Malato. La  commedia inizia, infatti, in tono tradizionale, in un colore comico, ma  si trasforma poco a poco. Impercettibilmente evolve verso il tragico, ma  questo tragico diventa grottesco e si ride sotto i baffi fino  all'allucinazione, al delirio e alla morte.
La storia del Malato immaginario che, probabilmente, ha più  paura di vivere che di morire è il testamento che Molière ci lascia e lo  fa da par suo, con gli intrighi di sempre, naufragato e nascosto nella  beffa e nel riso, nel gioco di prestigio tra realtà e finzione, o meglio  tra finzione e finzione della finzione, che è l'amara filosofia di  tutto il suo teatro.

Teatro Ariosto
Platea € 22
Balconata I-II ordine centrale € 20
Balconata I-II ord. laterale € 16
Galleria € 16

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