Per la Giornata della Memoria 2012 'Il grande dittatore' alla Piccola Fenice di Senigallia
il 27 settembre 2012
vedi sulla mappaAncona Via Cesare Battisti, 19 - Ancona
Info: 071 793 0842
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Venerdì 27 gennaio 2012 alle ore 21.15 alla Piccola Fenice
La Stagione cinematografica 2011-12 promossa dal Comune di Senigallia e curata dall'associazione Linea d'ombra, prosegue nel mese di febbraio con alcuni tra i migliori film italiani in circolazione proposti in anteprima.
Il grande dittatore
Diretto, interpretato e prodotto da Charlie Chaplin, "Il grande dittatore" (The Great Dictator) è uno dei capolavori di Chaplin e certamente uno dei film che restano scritti nella storia del cinema internazionale. Oltre alla bellezza, alla comicità e alla capacità di coniugare parodia e poesia da parte di Chaplin, il film è notevole anche perché uscì nel pieno della seconda guerra mondiale, nel 1940, fornendo una puntuale satira del movimento nazista tedesco e delle figure emblematiche del periodo, in primis Hitler e poi Mussolini. Non è un caso che fino al 1945 subisse la censura e fosse vietato in tutta Europa, anche se poi le vicende tra i belligeranti portarono comunque a permettere la proiezione a Londra nel 1941. In quello stesso anno, il film fu poi candidato all'Oscar ottenendo cinque nomination, tra cui miglior film e miglior attore (lo stesso Chaplin). Sorprendente era la somiglianza o
meglio la capacità mimetica di Chaplin nel vestire i panni del Grande Dittatore tedesco e proprio su questo fu giocata anche la trama. Nelle scene finali, il protagonista, il tenero, eroico e smemorato barbiere ebreo fuggito dal campo di concentramento e innamorato di Hannah, viene confuso con il Führer Adenoid Hynkel (a quel punto caduto in acqua e rimasto senza la divisa, quindi a sua volta confuso col barbiere e portato in carcere). Tra le scene memorabili di questa pellicola ci sono il discorso improvvisato del Dittatore e la danza leggera con il mappamondo, giocata su musiche wagneriane (il preludio del Lohengrin). Anche le musiche furono opera di Chaplin e adattate da Meredith Willson. Il discorso finale del barbiere nelle vesti del Dittatore è da applauso, tra inviti all'amore, alla libertà e all'uguaglianza.