Il corpo della storia
dal 13 ottobre al 04 novembre 2007
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La Storia, quella con la S maiuscola, non é maestra di vita, dice Montale in una famosa poesia, nè la si può paragonare a una catena di anelli intrecciati tra loro secondo un senso definito; nemmeno ha una direzione conosciuta nè il conoscerla ci evita il rischio di ripetere gli stessi errori…
Il poeta esprime così il suo profondo pessimismo che del resto ha una lunga e nobile tradizione di sostenitori, dai tempi antichi ai filosofi moderni, quali ad esempio Schopenauer e Cioran.
Tuttavia, la storia siamo noi, come dice un pensatore meno blasonato, ma più popolare, e la storia é, nel bene e nel male – sovente nel male - il palcoscenico del nostro agire concreto, corporeo…
In questa mostra, Lunatici approfondisce dunque il tema del corpo, già affrontato nell'allestimento "Requiem – il corpo dell'uomo", realizzato nel 2005 nella Città di Ferrara.
Ma se in quella occasione prevaleva l'interesse per la cronaca e l'attualità - e quindi il suo sguardo indagava le espressioni dolorose, a volte tragiche del nostro vivere quotidiano - in questa esposizione la visione si allarga nel tempo e abbraccia molti dei principali eventi del Novecento: secolo breve, ma terribile, che da un lato ha offerto all'uomo le più grandi speranze e le più forti potenzialità di sviluppo e benessere e dall'altro ha mostrato le sue più drammatiche espressioni di ferocia e brutalità .
Il Novecento viene qui osservato attraverso il corpo dei suoi protagonisti più o meno noti: quello esanime di Che Guevara, ucciso nella sua ultima battaglia, quello sorpreso di Bob Kennedy, assassinato dopo uno dei suoi discorsi appassionati e pieni di speranze, quelli penzolanti di Mussolini e della Petacci, appesi per i piedi a perenne monito dei dittatori… Ma anche attraverso i corpi delle vittime sconosciute della guerra, del terrorismo o della mafia, dei caduti cioé della violenza che si consuma quotidianamente nelle nostre città .
Il percorso della mostra porterà dunque i visitatori attraverso cinque differenti sezioni, ognuna delle quali rappresenta un particolare modo di intendere ed esprimere tali cruciali accadimenti.
La prima é dedicata ai Disastri della guerra (il titolo rievoca volutamente la seria goyesca); la seconda sezione, Il corpo della storia, é il nucleo centrale della mostra, e in essa compaiono alcuni protagonisti del Novecento colti nel momento del loto trapasso; la terza é invece dedicata alla Pietas, ovvero al momento del compianto di coloro che cercano di soccorrere, consolare le vittime o anche solo piangerle; la quarta raccoglie le immagini di Crimini e misfatti, con una serie di quadri ispirati ai morti di mafia come alle vittime del terrorismo; l'ultima é infine dedicata a quello che si può definire il "corpo tecnologico" della storia e si intitola On the road, con un chiaro riferimento a ciò che accade ogni giorno sulle nostre strade.
Lunatici affronta tali argomenti senza dubbio impegnativi senza mai edulcorare la drammaticità della realtà e nello stesso tempo senza mai forzarla in chiave espressionista.
Nel tentativo di mantenere in ogni dipinto un equilibrio formale tra la forza delle immagini e uno stile che ha in sè un'indubbia raffinatezza di realizzazione, il pittore si sforza di ritrovare in queste immagini una forma residua di poesia del corpo, una sua grazia impalpabile, anche là dove tale corpo può apparire solo un grumo di carne e sofferenza.
Lo svolgimento della mostra sarà accompagnato da una serie di riflessioni di poeti e filosofi su queste tematiche, con lo scopo di inserire tali immagini in un percorso di riflessione sul nostro essere sulla questa terra e soprattutto sulla necessità di ricercare un "senso" non solo alla nostra esistenza individuale, ma anche al nostro cammino collettivo verso qualcosa di sconosciuto: il futuro.