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I Saputoni e lo Stupore del Conoscere

dal 01 al 02 aprile 2009

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Ferrara Altro

Descrizione dell'Evento

Lo spettacolo è la prima tappa creativa di Viva la scuola abbasso la scuola ovvero l’arte di insegnare e di imparare, un percorso progettuale dedicato al tema della conoscenza e della scuola.

Alle spalle ci sono due spettacoli “politici” come I grandi dittatori e Siamo qui riuniti o della democrazia imperfetta, due viaggi con le armi della leggerezza nell’ethos civico, nel senso di appartenenza alla polis. Dentro uno spazio intimo, un piccolo circo delimitato da una struttura scenografica circolare, dominato da una palla un libro e un pennello, si muovono A e B, i saputoni del titolo, interpretati da Beatrice Baruffini e Agnese Scotti. Ma la loro identità è un mistero. A e B si esprimono con il corpo, la loro è una lingua fatta di rumori, sussurri, mezzi toni. Ma A e B non sono due bambini, e nemmeno due clown, anche se potrebbero sembrarlo. Chi sono dunque? «Sono due buffe creature - dice Stori - due figure cadute nel mondo agli albori della creazione, che scoprono il mondo attraverso i sensi». «A e B – aggiunge Quintavalla - non sono personaggi da favola, sono di un altro mondo. Incontrano delle cose: il peso, la leggerezza, la meccanica, il tatto, la rappresentazione, la poesia. E così raccontano la scoperta, l’amicizia, lo scontro, il divertimento, l’appassionarsi a qualcosa, la condivisione dell’allegria e della paura».I saputoni sono implacabilmente attratti da ciò che li circonda. La conoscenza per loro è stupore, sperimentazione, istinto. Perché l’apprendimento è un atto creativo, è un cerchio, come sosteneva Loris Malaguzzi, padre del sistema pedagogico delle scuole dell’infanzia di Reggio, uno dei compagni di viaggio di questa avventura teatrale. Circolarità delle relazioni, dunque, perché apprendere e insegnare sono un’avventura comune. «Il cerchio, lo spazio circolare era a monte - spiega Quintavalla - come in tanti nostri spettacoli (Con la bambola in tasca, Un bacio… un altro bacio, un bacio ancora, A occhi chiusi) poi l’idea si è definita, l’abbiamo modificata fino a farla diventare una scenografia. Il cerchio è anche un segno grafico, ma attenzione, qui non è chiuso, è un cerchio aperto, fatto a mano». Perché lì dentro ci sono vite in evoluzione, che stanno crescendo. Non è un caso che proprio la figura del cerchio torni alla fine dello spettacolo, mistero creativo e frutto insperato della negoziazione di A e B con un altro personaggio, C (interpretato dal tecnico Dario Andreoli). Chi è C? «Un’ombra nera, un energumeno che interrompe l’armonia di A e B, ma li costringe a progredire. C è il terzo che ti mette alla prova. E che si esprime con l’aggressività, anche se corrisponde al fuoco generatore artistico», spiega Stori. Un coup de théâtre che sviluppa anche un altro tema forte dello spettacolo, l’idea dell’azione-reazione. «Sarà uno dei temi cardine del progetto dedicato alla scuola. Tutto quello che l’uomo fa provoca qualcosa. Per l’attore significa sapere che non si può non rispondere, dentro un sistema di improvvisazione, di responsabilità e di coscienza delle proprie azioni. L’arrivo di C è l’arrivo del terzo che allarga la conoscenza, che aumenta la possibilità dinamica come scoperta».È la prima volta che Quintavalla e Stori azzerano la tessitura verbale dei dialoghi sperimentando una sorta di testo fisico delle emozioni. C’è alla base una passione per la pantomima, un importante e impegnativo lavoro d’attore sulla corporeità, che rimanda a Chaplin nella tipologia di movimento. Quintavalla: «È una ricerca che personalmente ho iniziato con Il pinguino senza frac e ho proseguito con Malkia (lo spettacolo realizzato in Africa con le ragazze di strada all’interno del progetto Children in need di Amref). A e B cercano una grazia espressiva che reinventa i linguaggi del mimo e della pantomima. Per arrivare a comunicare senza parlare». Le musiche, chapliniane, evocano una dimensione amorevole, indicano un’ingenuità precisa nei personaggi, aggiungono quel che la parola non dice, danno il ritmo dell’anima.

Luogo dell'Evento e gli Hotel nei dintorni