Handishow arriva sui palchi bolognesi
il 08 settembre 2011
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Saliranno sul palcoscenico dell' Estragon: Franz Campi, Ladri di Carrozzelle, Antonietta Laterza, Iolaurlo, Banda Roncati, Les Commediants, Vito Muschitiello. L'ingresso costa 10 euro .
Cos'è HandiShow?
Molti sono stati gli artisti disabili nella storia a noi conosciuta, lo stesso grande Omero era cieco. Venendo a tempi molto più recenti possiamo citare Ray Charles, ma anche il nostro Bocelli. Tuttavia noi vorremmo prendere ad esempio un altro di questi artisti: Pierangelo Bertoli.
Nato nel 1942 a Sassuolo, in Provincia di Modena, da una famiglia operaia, a tre anni fu colpito da una grave forma di poliomielite che lo privò della funzionalità degli arti inferiori e lo costrinse a vivere muovendosi su una sedia a rotelle, ci ha lasciati nel 2002 dopo una breve malattia.
Pierangelo era uno di quei cantautori impegnati soprattutto con la parola. Le sue canzoni più belle erano delle vere e proprie poesie. Una tra le più significative è stata pubblicata nel 1976, si tratta di Eppure soffia.
La canzone, dopo aver citato una serie di cose estremamente negative in campo ambientalista, se ne parte con un ritornello di questa natura:
"Eppure il vento soffia ancora
spruzza l'acqua alle navi sulla prora
e sussurra canzoni tra le foglie
bacia i fiori, li bacia e non li coglie"
Si tratta evidentemente di parole di speranza, che ci invitano all'azione, a non mollare, ad andare avanti, ad operare per le cose migliori, perché in fondo ad ogni tunnel c'è sempre un vento di libertà e di quella comprensione che porta all'amore.
Sicuramente un verso di questa forza ed intensità poteva essere scritto anche da una persona non disabile, in fondo i poeti ed i musicisti hanno fatto ben di meglio. Tuttavia, il fatto che sia stato scritto con un lapis su pezzi di carta, da un uomo costretto a vivere sulla carrozzella per tutta la vita, gli attribuisce un retrogusto del tutto particolare. Un essere umano, oggettivamente toccato dalla sfortuna, a cui tutto il contesto familiare e sociale non avrebbe chiesto niente, se non di sopportare pazientemente la sua condizione, che invece scrive versi e li porta al successo, beh qualcosa ce lo dice.
Intanto, parla agli scontenti per natura e per partito preso, a quelli a cui manca sempre qualcosa, a quelli che nessuno li capisce, che chiedono e pretendono la felicità dagli altri, che pongono la propria vita infelice al centro del mondo. A tutti costoro dice una cosa semplice e diretta: smettetela di rompere le palle e cominciate a far qualcosa.
Ma parla anche a tutti coloro che dalla vita hanno avuto tutto o quasi e che credono che questo gli sia dovuto, perché unti dal Signore. A costoro dice di ridimensionarsi, di fare qualcosa con le proprie mani, di non dare per scontato il proprio benessere, di guardarsi attorno e riconoscere la realtà, rammentando che questa da un momento all'altro può sempre riprendersi con gli interessi quello che ha dato loro con tanta generosità.
HandiShow parte da qui, dal riconoscimento della realtà, dalla sua durezza e dalla sua bellezza.
La condizione di disabilità ti costringe ad un confronto molto serio con le tue capacità residue e con tutto ciò che ti circonda, che non sempre è amichevole. Spesso il confronto è duro, severo, impegnativo e talvolta si ha la sensazione di non farcela. In certi casi la strada che prendi è dritta e ti porta al risultato, in certi altri è tortuosa e segnata dall’incertezza, dalla depressione, dalla sensazione d’impotenza.
Quando cominci a perseguire un obiettivo non è quasi mai molto chiaro, ma mentre lo porti avanti ti capita di confrontarlo con la realtà, e allora lo aggiusti, lo migliori, lo fai diventare sempre più tuo. Quando finalmente lo raggiungi non te ne accorgi quasi mai, perché nel frattempo il tuo progetto è cambiato e già ne vuoi perseguire un altro.
Poi, mentre sei lì che pedali, quasi sempre in salita, ecco che può capitare l'incidente, l'aggravamento che ti blocca, che ti fa tornare indietro, che rimette in discussione tutto. E allora sai che devi ricominciare tutto da capo e ti piglia un grande scoramento.
Ma capita, di solito ai più fortunati od ai più coraggiosi, che arriva il giorno in cui, mentre ti raggomitoli nei tuoi pensieri più neri, che già rasentano l’autocommiserazione, sentendo il profumo di un tiglio ti dici: "ma va fan culo, che la vita è bella!"
In tutta questa fatica che facciamo per vivere e migliorare la nostra condizione, abbiamo spesso la sensazione di essere soli e talora non riusciamo a guardare oltre l'ombelico dei nostri guai. In realtà, in questa opera titanica che è il desiderio di combinare qualcosa di significativo nella vita, siamo sempre affiancati da qualcuno. Una volta è il vicino che ci apre la porta, altra volte è la signora del piano di sopra che ci prepara la pasta e fagioli, oppure la perfetta sconosciuta che ti regala un libro di francese con cui puoi dare l'esame di terza media. Fino ad arrivare ai parenti, ai genitori, alle mogli e mariti che spesso rappresentano la struttura portante della nostra organizzazione personale di disabili che non si rassegnano.
Anche le istituzioni sono state in qualche modo un compagno di viaggio in questo percorso: la sanità pubblica, la scuola pubblica, i terapisti, gli educatori e molte altre figure.
Di tutto questo l'arte e la musica possono dar conto, restituendo l'emozione e la gioia di vivere.
Perché è questo HandiShow: uno spettacolo, una sera spensierata spesa per ascoltare artisti con e senza la carrozzina, tutti assieme appassionatamente sul palco dell’Estragon, per ricevere gli applausi del pubblico od anche per farsi fischiare se capita, perché la legge dello spettacolo alla fin fine è questa ed essere disabili non è un alibi sufficiente per una pessima esibizione artistica.
Ma parliamo anche dei giovani, che ad HandiShow hanno un ruolo importantissimo, essi non sono quelli di X Factor, ma sono quelli che davvero ce ne mettono del proprio, che cercano il nuovo, che suonano e cantano spesso facendo un altro lavoro, che pagano col loro impegno e spesso di tasca propria. Anche in questo caso siamo di fronte all'impegno, alla fatica, al gusto di innovare, di andare avanti senza raccomandazioni, di guadagnarsi tutto quello che riescono a raggiungere. Alle volte i risultati non ci possono apparire lusinghieri, le loro opere improvvisate, le voci incerte…
Ma ricordiamoci, sempre, di quei quattro "scarafaggi "di Liverpool: anche loro furono accolti con grandi riserve… dai vecchi babbioni dell'epoca!
Con HandiShow vogliamo anche restituire quello che abbiamo ricevuto, ovviamente gli eventuali pesci in faccia ce li teniamo tutti per noi, che siamo gli organizzatori dell’evento.
Restituire le cose migliori, le fa moltiplicare e crescere nel mondo... e allora restituiamo una canzone, anzi un intero spettacolo. tanto per vedere se la smettiamo, per una volta tanto, di lamentarci!
Quando, la sera dell'8 settembre, verso mezzanotte, uscirete dall’Estragon, sarete felici e sereni, e se sentirete uno strano retrogusto, non fateci caso: il sapore della vita!