Gruppo Altofragile Teatro in scena a Bologna
il 08 novembre 2010
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Dal progetto di Teatro Sociale “EX - Teatro e Storie di strada”
Con Arianna Bartolucci, Giovanna Grosso, Fabrizio Stasia, Marco Trozzo, Filippo Lazzaro
Dramaturg Filippo Lazzaro
Ideazione e Regia Lorena La Rocca
Musiche originali, scenografie, testi proiettati prodotti, all'interno del progetto di Teatro Sociale “EX - Teatro e Storie di strada”, dagli studenti del Liceo Carducci di Bolzano e dell’Istituto Professionale E. Mattei di Bressanone, nell'ambito dei laboratori condotti da Andrea Polato, Silva Rotelli e Dario Spadon.
con il sostegno dell'Istituto Pedagogico per il gruppo linguistico italiano di Bolzano
“Alto, fragile” è uno spettacolo che racconta le storie di vita di cinque ‘senza fissa dimora’ intervistati sulle strade bolognesi, grazie al sostegno di Amici di Piazza Grande ONLUS, dell’associazione Planimetrie Culturali e del prezioso aiuto del Centro diurno di via del Porto nell’ambito dell’importante progetto Asfalto.
Fuoriuscito dai canonici spazi di una sala teatrale per incontrare coloro da cui tutto è nato, il Gruppo di teatro e promozione sociale Altofragile Teatro, oggi promosso dall’Associazione Volontarius ONLUS, l’8 novembre porterà lo spettacolo “Alto, fragile” nel Centro diurno di via del Porto a Bologna, struttura che ha ospitato coloro di cui si raccontano le storie.
“Alto, fragile”, ideato e diretto da Lorena La Rocca secondo la metodologia del Teatro Sociale e di Comunità, è l’esito di un percorso durato un anno tra Bologna e Bolzano.
Le tematiche delle nuove povertà e del disagio sociale che porta alla vita di strada sono state affrontate in quattro laboratori condotti nelle scuole di Bolzano da professionisti dei linguaggi dell’arte (fotografia, musica, poesia, teatro) e riuniti nel progetto “EX - Teatro e Storie di strada”, reso possibile dal sostegno dell’ Istituto Pedagogico per il gruppo linguistico italiano di Bolzano.
“Alto, fragile” rappresenta il dialogo tra due mondi. Da una parte gli attori in scena si fanno portatori delle storie raccolte sulla strada, mediando l’incontro tra giovani ragazzi e persone in condizioni di disagio, dall’altra si racconta il punto di vista degli studenti sulla tematica dell’emarginazione sociale e della precarietà delle relazioni interpersonali, all’origine della vita di strada. Monologhi di intensa empatia e azioni corali, l’uso della lingua dei segni, acrobazie aeree, danze e molti altri linguaggi artistici, completano lo spettacolo che si pone l’obbiettivo di stimolare nel pubblico la cittadinanza attiva, la comprensione di un disagio che prescinde dalla libera scelta, la crescita della solidarietà sociale.
Lo spettacolo sarà preceduto dalla mostra fotografica di Elena Lattanzi, allestita da Silva Rotelli.