Concerto dei Glasvegas al Bronson
il 10 maggio 2009
vedi sulla mappaRavenna Altro
Domenica 10 Maggio 2009-Madonna dell'Albero (RA)-Bronson
www.bronsonproduzioni.com Ingresso: Euro 15,00 + d.p. (circuito Vivaticket)
Lunedì 11 Maggio 2009-Roma-Circolo degli Artisti
www.circoloartisti.it
Ingresso: Euro 15,00 + d.p. (circuito Ticket.it e Greenticket)
Martedì 12 Maggio 2009-Milano-Magazzini Generali
www.magazzinigenerali.it Ingresso: Euro 18,00 + d.p.
È stato James Allan - frontman dei Glasvegas - a coniare il nome del gruppo, una combinazione post-moderna che evoca il coraggio della classe operaia industriale della sua città natale, Glasgow, e il luccicante mondo di Las Vegas, con la sua seducente facciata glamour, la surreale frenesia non-stop di intrattenimento e gioco d’azzardo. Un nome concepito ancor prima di avere una canzone. “In passato si è vista una Scozia abbastanza incline all’accondiscendenza, tutti cantavano con una vaga inflessione americana. Volevo per la nostra band un nome fiero ed ambizioso”.
Certe parole semplicemente sgorgano da sole, senza pensarci." In effetti i testi e le musiche nascono spontaneamente dalla testa di James Allan per poi passare attraverso la prospettiva travolgente, maestosa ed impenitente dei Glasvegas, una tra le poche band che ancora riescano a creare un filo diretto con il pubblico grazie a un sound, a una sensibilità e a un temperamento del tutto singolari. L’album omonimo di debutto, prodotto da James Allan e Rich Costey (Interpol, Muse, Franz Ferdinand, Mew), ha fatto il suo ingresso al N.2 della classifica UK degli album poco dopo la data di pubblicazione (settembre 2008) e ha fatto esplodere il fenomeno Glasvegas - inteso come band, sonorità, modo di essere – già definiti da New Musical Express "The Greatest New Rock and Roll Band in the World" (da NME del 21 giugno 2008).
La musica non solo ha rappresentato per James Allan (il cui curriculum pre-Glasvegas include un paio d’anni con il sussidio di disoccupazione) lo strumento per dare libera espressione alle idee e alle sonorità che affollavano la sua immaginazione, ma anche la via d’uscita da una realtà operaia che solo raramente offriva concrete prospettive di lavoro. La sorella Denise condiziona il suo primo approccio con la musica, indirizzandolo verso una varietà di stili che spaziano da Madonna a Kate Bush a Bob Marley; la madre lo avvicina invece al pop classico, al soul e al rockabilly di artisti come Roy Orbison e The Righteous Brothers. "Non mi sono mai comperato dei dischi", ricorda, "Seguivo la musica che ascoltavano gli altri."
Condividendo con il poeta scozzese del 18° secolo Robert Burns (altro caparbio scozzese di umile estrazione e straordinario talento) l’innato amore per i giochi di parole e per le qualità musicali di una frase ben costruita, James inizia i suoi esperimenti poetici all’età di 9 o 10 anni con una poesia che spiegava quanto la scuola fosse raccapricciante. “La reazione positiva dell’insegnante mi è rimasta davvero impressa… Non ero solito ricevere complimenti a scuola, perché ero una vera peste."
Quasi istintivamente James inizia a collegare le sue poesie alle melodie pop che gli ronzano nella testa. "Un ragazzo che frequentava mia sorella le comprò una chitarra" ricorda. "Ho provato a strimpellarla e la sensazione mi è piaciuta. Così ho imparato qualche accordo. Dalle mie parti nessuno suonava la chitarra o cose del genere, quindi quando ho annunciato ai miei che suonavo la chitarra mi sembrava si trattasse di un grande evento…era il mio modo di uscire allo scoperto…e tutti hanno semplicemente esclamato, 'Ok. Che bello.'" Il primo ad accompagnare James in questa sua avventura musicale è Rab Allan, cugino di primo grado. "Le nostre madri sono gemelle," spiega James, "ma non identiche. Una ha i capelli biondi e gli occhi azzurri; l’altra è mora con gli occhi scuri. Rab ed io siamo cresciuti insieme. Qualcuno gli aveva regalato una chitarra classica, così abbiamo cominciato a suonare insieme. Eravamo una sorta di Everly Brothers di Glasgow."
Paul Donoghue, il futuro bassista dei Glasvegas, frequentava la stessa scuola e lo stesso anno di Rab, mentre Caroline McKay, la futura batterista della band, lavorava in un negozio di abbigliamento vintage che spesso James frequentava. "Siamo diventati subito amici" ricorda James. "Sembrava uscita da un film. Ha sempre avuto l’aspetto di chi suona in una band o cose di questo tipo, ma non aveva mai suonato la batteria. Andavamo tutti insieme a casa di Caroline, ascoltavamo musica e ci divertivamo. Mettevamo molte canzoni che ci piacevano ma non si sentivano nei club…Jerry Lee Lewis, Suicide, Dion & the Belmonts. Innanzitutto abbiamo comprato una drum machine e abbiamo dato a Caroline una batteria. Io invece ho cominciato a scrivere canzoni. Era divertente." James da tempo registrava demo in casa "su un piccolo computer tenuto insieme da un filo" e la sorella Denise aveva cominciato a gestire l’ensemble nascente.
"Prima di allora non aveva mai lavorato nell’industria musicale," racconta James. "Denise è stata davvero di grande incoraggiamento, era convinta che il nostro destino fosse girare il mondo." Una delle prime performance dei Glasvegas al King Tut's Wah Wah Hut di Glasgow (un locale della capienza di 300 persone, molto conosciuto in UK come vetrina per nuovi talenti e passato alla storia per aver ospitato artisti allora emergenti del calibro di Oasis, Radiohead, Beck, Travis) cattura l’attenzione del magnate musicale nonché tastemaker dell’epoca Alan McGee, che definisce immediatamente i Glasvegas come "La cosa più emozionante che ho sentito da Jesus and Mary Chain." Va in onda con "Death Disco TV" di McGee la prima performance televisiva dei Glasvegas. "Le cose hanno cominciato a muoversi," ricorda James, "quando abbiamo suonato per la serata di Alan a Londra, la 'Death Disco'.
Percepivamo un sincero entusiasmo del pubblico ai nostri concerti." I Glasvegas pubblicano da soli il primo singolo "Go Square Go!" il 30 ottobre 2006. Il seguito del 2007 - l’edizione limitata in formato 7" dal titolo "Daddy's Gone" - si guadagna il 2° posto nella classifica Single of the Year stilata da NME. Poco dopo la pubblicazione del terzo singolo in edizione limitata, "It's My Own Cheating Heart That Makes Me Cry" (14 febbraio 2008, giorno di San Valentino), i Glasvegas si aggiudicano il Philip Hall Radar Award (prestigioso premio riservato alle nuove band in base ai voti dello staff di NME) in occasione della cerimonia per i Shockwaves NME Awards 2008. I Glasvegas si insediano al 4° posto della Top 10 creata con il sondaggio “BBC News Sound of 2008” che individua i nuovi artisti selezionati da una giuria di 150 autori, redattori e giornalisti residenti in UK. La BBC commenta: "I Glasvegas attingono al rockabilly e al pop degli anni ’50 e ‘60, con uno sfondo imponente di chitarre che contribuisce a creare il loro personale muro sonoro, come Jesus and Mary Chain nella colonna sonora di 'Grease'" I Glasvegas dedicano parte del 2008 a consolidare la reputazione che li annovera tra le principali live band nel Regno Unito. Le date del tour in Scozia segnano il tutto esaurito in meno di una settimana, mentre la stampa UK di settore elogia i Glasvegas per le memorabili performance in importanti festival, inclusi gli eventi SRO a Glastonbury e T In The Park. I Glasvegas approdano in America all’inizio del 2008 per registrare l’album di debutto presso i Brooklyn Recording Studios.
Il progetto include nuove versioni degli storici singoli della band, "Daddy's Gone" e "It's My Own Cheating Heart That Makes Me Cry", accanto a brani inediti come "Geraldine", singolo di lancio del nuovo album. Glasvegas si apre con le suggestioni orchestrali di "Flowers & Football Tops", scritta da James dopo l’omicidio a sfondo razziale del quindicenne Kriss Donald, avvenuto nel marzo del 2004. "Quando vedi o senti certe cose in tv non puoi fare a meno di immedesimarti nelle disgrazie della gente" afferma James. "Il brano cerca di comunicare quanto sia crudele il fatto che un ragazzino possa uscire di casa una sera per non tornarvi mai più. Ho visto una foto della madre sui giornali e mi sono chiesto come una madre possa sopportare una tragedia simile. Nessuno vorrebbe mai vedere una mamma affrontare un dolore del genere." "Volevo scrivere una poesia che parlasse di una persona capace di provare il sentimento della compassione verso un’altra," racconta James riferendosi a "Geraldine"; "Go Square Go" parla invece delle "pressioni che le famiglie esercitano sui figli... e delle famiglie che spingono i figli a litigare e non tornare a casa." "Polmont On My Mind", la storia di un ragazzo recluso presso la più grande struttura penitenziaria per i minori in Scozia, descrive "come il destino possa essere crudele e cambiare la tua vita per sempre."
"Daddy's Gone" spiega James "parla di me. Spiego di voler finalmente mettere le cose a posto nella mia vita. Non voglio rischiare di arrivare al punto in cui si rimpiangono profondamente determinate cose, poiché il rimpianto può distruggere chiunque." In "Stabbed", uno dei brani più interessanti di Glasvegas, James recita il testo di una poesia originale che esprime "paure comuni" sullo sfondo di un’intensa e delicata interpretazione della "Moonlight Sonata" di Beethoven eseguita dal compositore americano Paul Cantelon ("The Diving Bell & the Butterfly," "W."), marito di Angela McCluskey, amica di James e cantante dei Wild Colonials. "Quello era per me ciò che si definisce heavy metal," osserva James. "Alcuni tipi di heavy metal vengono definiti tali anche se in realtà sono musica totalmente sciatta. Per me “heavy metal” può essere Johnny Cash alla chitarra acustica." Per James, Rab, Paul e Caroline i Glasvegas rappresentano un modo di essere e uno stile di vita. "Andiamo d’accordo e ci vogliamo bene" ammette James. "Proprio perché abbiamo cominciato la nostra avventura come amici le nostre basi sono molto solide e siamo in grado di sopportare notevoli pressioni. Un fatto molto positivo, proprio ciò che desideravo. Posso esprimermi al meglio suonando in una rock & roll band, non potrei dare altrettanto se giocassi a football." James svela: “La mia canzone preferita di ogni tempo è 'Be My Baby'… Credo sia quanto di più vicino alla perfezione vi possa essere." Anche Glasvegas vi si avvicina.