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Giornata Nazionale Della Memoria Shoah Riccione

dal 23 al 31 gennaio 2013

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Riccione Diverse location di  -  Riccione

Info: 0541 690904

Descrizione dell'Evento

Domenica 27 gennaio 2013 è il Giorno nazionale della Memoria in ricordo delle vittime dell’Olocausto. Vi presentiamo le iniziative dell’Assessorato alla cultura di Riccione in memoria delle vittime della Shoah.

In occasione della Giornata Nazionale Della Memoria, il Comune di Riccione in collaborazione con il Liceo Volta-Fellini e la Compagnia Fratelli di Taglia, ha preparato un programma ricco di iniziative dedicate a tutti i cittadini e agli studenti delle scuole medie e superiori.

Mercoledì 23 gennaio, alle ore 10 al Teatro del Mare di Riccione, in scena uno spettacolo matinée per i ragazzi delle Scuole medie dal tema "Teatro e memoria: Angeli narranti". Sono passati 68 anni da quel 27 gennaio 1945, giorno in cui furono aperti i cancelli di Aushwitz per rivelare al mondo intero l’orrore perpetrato dai nazifascisti nei confronti degli ebrei. Una data simbolo che è diventata, per precisa volontà, la “Giornata della Memoria”. Ricordare la Shoah è fondamentale alla luce di quanto avviene ancora oggi in molte parti del mondo. Ecco perché è stato istituito il ” Giorno della Memoria”; per aiutare tutti, ma soprattutto i giovani, a tenere sveglie le coscienze, a insegnare a non cedere al conformismo, alle frasi fatte di chi vuole, addormentando il nostro senso morale, renderci complici di semplici battute, di insulti, di piccole angherie, che se lasciate impunite possono diventare grandi, fino ad arrivare al vilipendio, alla esclusione, alla persecuzione, infine al dramma. Questo purtroppo in molti casi ancora avviene nei confronti di tutti: Ebrei, Cristiani, Musulmani, Neri, Zingari, Extracomunitari, Diversamente abili… Questo perché la memoria sia a celebrazione di tutti i popoli bistrattati, di ieri e di oggi. Perché la memoria dovrebbe ricordare all’uomo che “Chi salva una vita, salva il mondo”. Le suadenti voci dei narratori ci porteranno in altri luoghi in altri tempi, accompagnati dalla musica, perché essa racconta le paure, la disperazione, gli amori e l’ironia degli abitanti dei ghetti e dei prigionieri dei campi di concentramento; ma anche l’eroismo di uomini e donne in lotta contro la barbarie e le ingiustizie di tutti i tempi. La musica esorcizza i demoni, li allontana, ci rende liberi e non ci permette di dimenticare.

Sempre Mercoledì 23 gennaio, ma alle ore 11.00 presso l' Auditorium Rita Levi Montalcini, Liceo Volta-Fellini Riccione, si svolgerà un Incontro-testimonianza con Luciano Caro, Rabbino Capo di Ferrara e delle Romagne. Il Rabbino Luciano Caro ripercorrerà, anche attraverso le vicende della sua famiglia,  la storia della persecuzione antiebraica che ebbe l’epilogo tragico nella “soluzione finale” e nello sterminio di milioni di Ebrei nei Campi di concentramento e di sterminio. Nato a Torino il 7 Agosto 1935, Rav Luciano Meir Caro è laureato in Scienze politiche, e ha compiuto gli studi rabbinici dopo un anno di perfezionamento a Gerusalemme. Nel 1975 diventa Vice-Rabbino a Torino; dal 1976 al 1998 è Rabbino Capo prima a Trieste, poi a Firenze. Dal 1978 al 1981 è componente dell'esecutivo della Federazione Sionistica Italiana e, successivamente, della Consulta Rabbinica Italiana. Dal 1995 ricopre il ruolo di Presidente del Centro di Cultura Ebraica «Ovadyah Yare da Bertinoro» e siede nel comitato scientifico dell'Associazione «Biblia» di Firenze. Dal 1997 è socio corrispondente dell'Accademia delle Scienze di Ferrara. Rappresentante delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), è consulente rabbinico per la Comunità di Parma, della quale dal 2003 è Rabbino di riferimento. Dal 2002 al 2005, ha prestato la sua opera di consulenza per l'allestimento delle sale dedicate all'Ebraismo del Museo Interreligioso di Bertinoro, affiancando l'attività del sen. Leonardo Melandri. Dal 1989, è Rabbino Capo di Ferrara e delle Romagne.

Giovedì 31 gennaio, ale ore 21,15 al Teatro del Mare, arriva il teatro civile di Ascanio Celestini: "Discorsi alla Nazione. Studio per uno Spettacolo Presidenziale". Il tiranno è chiuso nel palazzo. Non ha nessun bisogno di parlare alla massa. I suoi affari sono lontani dai sudditi, la sua vita è un’altra e non ha quasi nulla in comune con il popolo che si  accontenta di vedere la sua faccia stampata sulle monete. Eppure il tiranno si deve mostrare ogni tanto. Deve farsi acclamare soprattutto nei momenti di crisi quando rischia di essere spodestato. Così si affaccia, si sporge dal balcone del palazzo e rischia di diventare un bersaglio. Ingresso: intero euro 17; ridotto euro 15

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