Gabriele Lavia Memorie dal sottosuolo
dal 01 al 03 aprile 2008
vedi sulla mappaRimini Teatro Novelli Altro
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Scritto nel 1865, il romanzo di Dostooevskij (sorta di confessione, resoconto scritto in prima persona) indaga la psiche tormentata e i meccanismi perversi della mente dell''"Uomo del sottosuolo", un giovane impiegato inconcludente, a disagio con se stesso e in collisione con la società , isolato, con una vita di relazione inconsistente ; un "uomo malato, un uomo cattivo, un uomo che non ha nulla di attraente, ripugnante in sommo grado" come si autodefinisce il protagonista nell'incipit del romanzo.Lavia impugna la sentenza e la trasforma nell'imperativo etico e filosofico della razionalità e della moralità .
La sua
arringa finale non rinnega le lacerazioni dell'anima, bensì invita ad affrontarle serenamente; non si cela dietro l'artificio teatrale, ma lo mostra spudoratamente allo spettatore affinchè l'uomo,
attraverso questo assurdo paradosso, possa prendere confidenza con la vita reale
; non cristallizza le parole del testo nel ghiaccio del tempo, ma le scalda al fuoco dell'anima e le plasma, creando nuovi significati che il secolo moderno possa leggere non senza la fatica e
la cura che agli uomini sono richieste dalla legge di natura, o da quella dei Salmi.
Pare ci dica, a braccetto con Fedor per i viali del Parco Gorki,
lungo il fiume che scorre e sotto l'immobile neve
, che possiamo riscattarci dalla nostra stessa condizione di uomini, immorali e irrazionali; che possiamo affrancarci dalla consapevolezza della nostra meschinità , rendendola finalmente
il presupposto della vita anzichè solo della sofferenza, e strumento dell'amore che fa sentire tutti straordinariamente vivi.