Francesco Cera chiude la rassegna BWV Bach
il 23 agosto 2011
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Martedì 23 agosto, alle 21.30 presso il Teatro degli Atti, il bolognese Francesco Cera, tra i migliori interpreti italiani della musica antica, apprezzato per una consapevolezza stilistica che abbraccia diverse espressioni musicali, proporrà al clavicembalo un viaggio in musica attraverso le Suite francesi e il Concerto nel gusto italiano di J. S. Bach.
L’incontro di Johann Sebastian con la forma della suite clavicembalistica coincide più o meno con le tappe dell’educazione alla tastiera dei suoi due figli maggiori, Wilhelm Friedemann e Carl Philipp Emmanuel. Dell’inizio del 1720 è il Clavier-Büchlein vor Wilhelm Friedemann, per lo più preludi e fantasie a due e tre voci con materiali destinati poi a confluire nel Clavicembalo ben temperato. Il primo Clavier-Büchlein per la moglie Anna Magdalena (1722) già contiene una versione quasi completa delle prime cinque Suites francesi (BWV 812-816). Entro il 1723 i frutti delle premure paterne si concretano nelle cosiddette Suites inglesi. Tutto fa dunque pensare ad un processo compositivo nato in famiglia: padre, matrigna e figlioletti come sviluppatori e primi interpreti di un metodo destinato a far scuola nel mondo. Infine, tra il 1726 e il 1730, vedono la luce in dispense tutte le sei partite poi raccolte nell’edizione collettiva del 1731. Il frontespizio del primo fascicolo ne spiega formula e destinazione: “Esercitazione per tastiera [Clavier-Übung] consistente in Preludi, Allemande, Correnti, Sarabande, Gighe, Minuetti e altre Galanterie, apprestate per i dilettanti a ricreazione dello spirito”. Secondo Forkel, primo biografo di Bach: “quest’opera produsse ai suoi tempi una grande sensazione nel mondo musicale; nessuno aveva mai visto o udito composizioni per tastiera tanto eccellenti. Chi riusciva ad eseguire bene qualcuno di quei pezzi poteva fare la propria fortuna nel mondo, e anche ai nostri giorni un giovane artista può farvisi onore, tanto sono scintillanti, armoniosi, espressivi e sempre nuovi”.
Nel 1735, per la celebre fiera pasquale di Norimberga, l’editore Christoph Weigl mette in vendita una “Seconda parte dell’Esercitazione per tastiera consistente in un concerto nel gusto italiano e un’ouverture alla maniera francese, per un clavicembalo a due manuali. Bach riassume in questo dittico la tradizionale opposizione fra stile italiano (architettura rigorosa, alacre dialettica fra solista e ritornelli orchestrali, arco melodico lungo) e stile francese (strutture additive, asimmetria, trionfo dell’ornamentazione e del ritmo di danza). Non è Bach l’unico compositore germanico a tentare una così ambiziosa impresa: al 1729 risale una raccolta manoscritta di 25 concerti “pour le Clavecin” di Christian Petzold, imitato nel corso di mezzo secolo circa dagli oscuri Scheuenstuhl, Kunzen e Tischer. Ma Bach se li lascia tutti dietro, al punto da strappare la lode perfino al proprio ostile ex-allievo, l’arcigno Johann Adolf Scheibe, che dalle pagine della sua rivista “Critischer Musikus” ebbe a definire il Concerto italiano un esempio perfetto nel suo genere. Dando al primo manuale la rappresentanza dei tutti e al secondo quella del solo, Bach non trascura di riprodurre i netti profili melodici né la zampillante invenzione tematica dei suoi modelli welsch, (cioè “latini”, aggettivo che non aveva ancora preso la sua posteriore sfumatura razzista), ma non rinuncia ad essere se stesso.
FRANCESCO CERA
Bolognese, dopo gli studi di organo e di clavicembalo conclusi sotto la guida di Luigi Ferdinando Tagliavini e di Gustav Leonhardt, si è affermato tra i migliori interpreti italiani della musica antica, apprezzato per una consapevolezza stilistica che abbraccia diverse espressioni musicali, dagli strumenti storici a tastiera alla musica vocale e strumentale del periodo barocco. Dal 1991 al 1994 ha fatto parte dell’ensemble Giardino Armonico e dal 1997 dirige l’Ensemble Arte Musica, col quale esegue repertorio vocale italiano dai madrigali di Gesualdo alle cantate del settecento. È di recente uscita per l’etichetta tedesca ARTS la sua interpretazione al clavicembalo delle Suites francesi e del Concerto italiano di Johann Sebastian Bach. Le sue incisioni delle Sonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti sono state accolte con particolare interesse, per “aver messo in luce con grande intelligenza tutta la complessità, la ricchezza espressiva, l'originalità e l'imprevedibilità del discorso musicale di Scarlatti” (M.R. Zegna su Amadeus). Particolarmente apprezzato nel repertorio cembalo-organistico del seicento italiano, ha inciso su organi storici italiani le opere complete di Michelangelo Rossi, Tarquinio Merula, Bernardo Storace e Antonio Valente, ricevendo riconoscimenti dalla critica internazionale (Amadeus, Diapason, Répertoire, Early Music, Goldberg). Tiene concerti come solista al clavicembalo e all’organo partecipando a rassegne internazionali: Musica e poesia a San Maurizio a Milano, Villa Medici a Roma, Bologna Festival, Festival delle Fiandre a Bruges e a Gand, Festival Resonanzen (al Konzerthaus di Vienna), Amici della musica di Perugia, Le Feste d’Apollo a Parma, Donau Festwochen, Musèe d’Art de Neuchatel, e su organi storici in vari paesi d’Europa. Suoi concerti sono stati registrati da Radio 3 Belgio, dalla ORF Austriaca e dalla Radio Svizzera. Dal 1995 collabora con Diego Fasolis e I Barocchisti con cui ha registrato concerti per clavicembalo di Bach pubblicati dalla rivista Amadeus. Inoltre ha tenuto corsi e seminari presso varie istituzioni tra cui la Royal Academy of Music di Londra, l’Accademia di Musica Italiana per Organo, l’Acadèmie d’orgue de Fribourg e presso diverse Università degli Stati Uniti. Dal 2001 vive a Roma dove è attivo come Ispettore onorario per la tutela degli organi storici.
PROGRAMMA
Francesco Cera, clavicembalo
Johann Sebastian Bach
Suite II in do minore BWV 813
Allemande - Courante – Sarabande - Air - Menuet – Gigue
Suite III in si minore BWV 814
Allemande - Courante - Sarabande - Anglaise - Menuet -Trio – Gigue
Suite IV in mi bemolle maggiore BWV 815
Allemande - Courante - Sarabande - Gavotte - Menuet – Gigue
Suite V in sol maggiore BWV 816
Allemande - Courante - Sarabande - Gavotte - Bourrée - Loure – Gigue
Concerto nel gusto italiano in fa maggiore BWV 971
(Allegro) - Andante – Presto
Biglietti da 6 a 10 euro, in vendita presso il Teatro E.Novelli Via Cappellini 3 Rimini tel. 0541 24152 oppure 0541 793811 dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle 14.00, anche online su www.vivaticket.it