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Forum Cultura a Salsomaggiore: Il talento degli italiani

dal 27 al 29 novembre 2008

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Salsomaggiore Parma Altro

Descrizione dell'Evento

L’ATER ha promosso il “Forum Cultura”, incontro per operatori e amministratori impegnati nel settore della attività culturali e dello spettacolo. Il titolo della prima edizione, che si svolgerà a Salsomaggiore (PR) dal 27 al 29 novembre 2008, è “Il talento degli italiani”, e prevede interventi di amministratori, studiosi e artisti, fra cui Moni Ovadia che affronterà il tema del rapporto fra cultura e potere. Nel presentare l’iniziativa, sono state diffuse le motivazioni che stanno alla base della proposta.

“Il Censis, in uno studio del 1997 dal titolo Lo spettacolo in Italia come risorsa socioeconomica e culturale, sosteneva che il settore dello spettacolo “rappresenta un volano di sviluppo economico dalle potenzialità enormi e per lo più insondate”.

E’ ormai condivisa la consapevolezza che lo Spettacolo può attivare leve strategiche di grande efficacia laddove si muove negli spazi dell’innovazione, del progresso civile, dell’aggregazione sociale; dello sviluppo del territorio.

A partire da alcuni anni si è altresì evidenziato come lo Spettacolo possa giocare un ruolo importante nel sostenere processi di internazionalizzazione, nel favorire lo scambio e la cooperazione tra territori diversi, nel dare impulso al riequilibrio di aree svantaggiate oppure a forte disagio, nel supportare interventi di sostegno alle fasce deboli e giovanili. Lo Spettacolo rappresenta oggi uno degli strumenti centrali per porre in relazione politiche culturali, sociali, economiche, del lavoro.

Ma forse è anche uno dei veicoli più efficaci per la coesione sociale, la consapevolezza critica, così essenziale in un mondo scosso da profondi mutamenti economici e demografici.

Gli attori fondamentali di tali processi sono i decisori politici e gli amministratori pubblici, che necessitano, nel loro agire, di conoscenze specifiche sulle dinamiche e le trasformazioni del settore culturale, in primo luogo in relazione ai cambiamenti in atto nei suoi assetti istituzionali e sul piano socio-economico.

Si pensi alla ridefinizione delle competenze tra Stato, Regioni ed Enti Locali, alla necessità di ottimizzare le risorse pubbliche destinate alle arti e alla cultura, nella duplice logica di servizio e d’investimento; all’evoluzione e diversificazione dei consumi culturali.

Negli ultimi venti anni sono intervenuti cambiamenti assai significativi nella legislazione relativa alla gestione dei servizi, fra questi la normativa dell’unione europea in materia di gestione dei servizi pubblici; sono nate le fondazioni di partecipazione, il privato ha fatto ingresso in modo rilevante in aree una volta riservate al pubblico.

La globalizzazione e la società della comunicazione hanno invaso la vita economica ed anche la vita e l’organizzazione della cultura sono radicalmente mutati. Nuove tematiche si sono aperte, nuovi strumenti sono disponibili, nuove culture si stanno affacciando nella vita di tutti i giorni dei cittadini e degli utenti dello spettacolo.

Leggere la realtà, progettare e programmare la vita culturale di un territorio pretende oggi conoscenze e competenze diverse dal passato, e non acquisibili sulla base del semplice interesse individuale per l’arte e lo spettacolo.

Per questo è necessario offrire ai decisori politici ad ogni livello opportunità di formazione e conoscenza strutturate e di qualità. Allo stesso modo è importante creare per gli operatori dello spettacolo, organizzatori, artisti, politici occasioni di riflessione e approfondimento; che leggano lo stato della vita dello spettacolo italiano nel contesto mondiale in cui è inevitabilmente collocato.

Lo spettacolo affronta processi di trasformazione che lo investono direttamente, a partire dalle innovazioni tecnologiche, l’integrazione di linguaggi e pratiche artistiche. Si sono imposti nuovi modelli di programmazione, di produzione e di governo delle strutture e delle attività. Complessivamente l’evoluzione del mercato ha comportato una trasformazione nei sistemi distributivi, si sono sviluppati strumenti per affrontare nuovi mercati di riferimento, sono state impostate metodologie tendenti a favorire investimenti provenienti dal mondo delle imprese, attraverso le tecniche di fund raising.

Da parte delle istituzioni, che spesso assolvono il duplice ruolo di soggetti gestori diretti di attività e di enti erogatori di finanziamenti, si è affermata l’esigenza di individuare nuovi modelli di valutazione, sistemi di controllo di gestione e di qualità.”

Da qui l’idea di questo convegno, che pone in primo piano il piacere - sempre meno diffuso nella società - della discussione. Si propone un modello aperto: le relazioni in programma sono pensate per suscitare, senza limitazioni, interventi e confronti.

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