Presentazione Fondo librario 'Pamela Fini'
il 10 ottobre 2009
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Pamela Fini, docente negli istituti superiori e studiosa di filosofia antropologica originaria di Sasso Marconi, è prematuramente scomparsa all’età di 31 anni. La sofferenza e lo smarrimento di familiari e amici si sono tramutati nella volontà di prolungare un rapporto bruscamente interrotto, trasmettendo la passione per lo studio e la ricerca filosofici di Pamela. Di qui l’idea di una donazione alla Biblioteca Comunale Cesare Pavese, che l’aveva ospitata nel periodo degli studi superiori presso il Liceo “Leonardo da Vinci” di Casalecchio di Reno; questo progetto si concretizza con la presentazione del nuovo Fondo “Pamela Fini”, in programma sabato 10 ottobre alle ore 16.00 in Piazza delle Culture.
L’incontro sarà introdotto dal ringraziamento ai donatori di Giancarla Codrignani, in rappresentanza del Consiglio di Amministrazione dell’Istituzione Casalecchio delle Culture. Seguirà l’intervento di Guglielmo Forni Rosa, docente di Filosofia Morale presso l'Università di Bologna e relatore della tesi di laurea di Pamela, che proporrà una conferenza dal titolo "La confessione nell'antropologia di Lévi-Strauss".
Il nuovo Fondo “Pamela Fini” si compone di quasi 400 volumi, acquisiti con una raccolta di oltre 4.000 euro da familiari e amici della studiosa e selezionati secondo le sue principali aree di interesse. La donazione consente dunque un significativo incremento del patrimonio della biblioteca nel settore filosofico.
Fanno parte della donazione i principali classici di filosofia antropologica degli anni ‘30, area in cui Pamela Fini si era laureata nel 1997 con la tesi “Il viaggio come metafora dell'antropologia contemporanea”, e gli scritti di Durkheim, Lévy-Bruhl, Mauss e Rousseau, i filosofi studiati da Pamela negli anni successivi alla laurea e che ne hanno ispirato scritti e ricerche, fra cui “Da Rousseau a Lévi-Strauss: l’antropologia francese del primo Novecento”, pubblicata postuma nel 2005 in Dianoia. Rivista di storia della filosofia. In particolare, per ricordare la centralità della riflessione di Jean-Jacques Rousseau nella ricerca di Pamela, la donazione include l’opera omnia del pensatore ginevrino.
Parte della donazione è stata poi rivolta a creare un corpo organico di testi di storia della filosofia, per offrire agli studenti liceali e non solo una pratica didattica fondata sulla centralità del testo filosofico. Questa attenzione riflette il profondo legame con il mondo della scuola di Pamela, che aveva intrapreso la strada dell’insegnamento subito dopo la laurea.
Infine, coerentemente con gli obiettivi di una biblioteca pubblica, non sono stati trascurati i testi di divulgazione filosofica per un pubblico non specialistico, che riflette tanto il “bisogno di filosofia” della società contemporanea quanto la capacità di Pamela di condividere nella quotidianità il proprio percorso culturale.
I volumi che compongono il Fondo a nome di Pamela Fini sono contrassegnati da un’etichetta nel frontespizio, un gabbiano in volo su sfondo azzurro che riproduce uno schizzo della giovane studiosa. I libri, per espressa volontà dei donatori, non godranno di alcuna tutela straordinaria e saranno regolarmente ammessi al prestito, al fine di rendere pienamente accessibile la donazione.