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Finale Di Partita di Samuel Beckett al Teatro Bonci di Cesena

dal 15 al 17 dicembre 2011

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Cesena Piazza Guidazzi, 8  -  Cesena

Info: 0547 355911

Descrizione dell'Evento

FINALE DI PARTITA, che qui lo scenografo Maurizio Balò ambienta in uno spoglio salotto borghese, rappresenta un giorno nella vita di una bizzarra famiglia in disfacimento. Al centro dell'opera il rapporto conflittuale fra il protagonista, Hamm, e il suo servo Clov, magistralmente interpretati da Vittorio Franceschi e Milutin Dapcevic.

Premio UBU come miglior spettacolo, FINALE DI PARTITA, diretto nel 2010  da Massimo Castri e prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione,  Teatro di Roma e Teatro Metastasio, è stato riconosciuto dalla critica  come una delle migliori messe in scena del regista toscano, che per la  prima volta si confronta con il genio della drammaturgia irlandese,  Samuel Beckett: "un classico, e, contemporaneamente, anche la modernità  per antonomasia, un incunabolo della modernità" (Massimo Castri).

FINALE DI PARTITA, che qui lo scenografo Maurizio Balò ambienta in uno  spoglio salotto borghese, rappresenta un giorno nella vita di una  bizzarra famiglia in disfacimento. Al centro dell'opera il rapporto  conflittuale fra il protagonista, Hamm, e il suo servo Clov,  magistralmente interpretati da Vittorio Franceschi e Milutin Dapcevic.

Hamm, cieco e condannato alla sedia a rotelle, trascorre il suo tempo  litigando con Clov, il suo servo, in una relazione fatta di vessazioni  ma anche di reciproca dipendenza: Clov vive nell’eterna tentazione di  andarsene. Per Beckett Hamm è "il re in questa partita a scacchi persa  sin dall’inizio. Nel finale fa delle mosse senza senso che soltanto un  cattivo giocatore farebbe. Un bravo giocatore avrebbe già rinunciato da  tempo. Sta soltanto cercando di rinviare l’inevitabile fine”.

"Beckett ha lasciato della scrittura una definizione che è quasi umoristica, ma anche terribile nella sua formulazione: Non  c’è niente da esprimere, niente con cui esprimere, nessuna capacità di  esprimere, nessun desiderio di esprimere, e insieme c’è l’obbligo di  esprimere. [...] Avvicinandosi a Beckett occorre accogliere questa  doppia istanza beckettiana, esprimere ma contemporaneamente procedere  verso il silenzio, e non si può evitare questa doppia spinta, questa  doppia contraddizione che è viva dentro ogni testo di Beckett." Massimo  Castri

"Vittorio Franceschi [... ] riesce a condurre magistralmente la danza." "uno spettacolo da vedere" Franco Quadri, La Repubblica

"raffinata e intelligentemente fedele messinscena dai perfetti ritmi" Magda Poli, Corriere della sera

"Castri rimane sostanzialmente fedele al copione, e al tempo stesso  strappa Beckett a Beckett [... ]. Come a sancire il superamento di certi  traumi novecenteschi individuando invece nella paura della realtà,  nella chiusura verso l’esterno una più adeguata chiave di lettura della  nostra epoca." Renato Palazzi, Il Sole 24 ore

"con un tratto così deciso, definito e terso insieme, da collocare lo  spettacolo al rango di un evento autentico nell’accumulo di episodi  beckettiani spesso velleitari espressi dalle nostre scene. [...] Castri  rimette lucidamente sempre in gioco la circolarità, smonta le simmetrie,  ma al contempo ci regala un emozionante saggio di teatro che pulsa, da  farsi e da vivere subito, linearmente." Sergio Colomba, Il Resto del Carlino.

di Samuel Beckett
 traduzione Carlo Fruttero
 con Vittorio Franceschi, Milutin Dapcevic, Diana Hobel, Antonio Giuseppe Peligra
 regia Massimo Castri
 scene e costumi Maurizio Balò
 luci Robert John Resteghini
 suono Franco Visioli
 regista assistente Marco Plini

 Date e Info: da giovedì 15 a sabato 17 dicembre 2011 ore 21, domenica 18 dicembre 2011 ore 15,30
 Compagnia: Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro di Roma, Teatro Metastasio

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