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Finale Di Partita di Samuel Beckett all' Arena Del Sole di Bologna

dal 01 al 04 dicembre 2011

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Bologna Via Indipendenza 44  -  Bologna

Info: 051.2910910

Descrizione dell'Evento

Hamm, cieco e costretto su una sedia a rotelle e Clov, il suo servo, vivono un rapporto conflittuale in cui si consumano continui litigi e vessazioni in una reciproca dipendenza su cui incombe la presenza degli anziani genitori di Hamm, entrambi privi degli arti inferiori e costretti a trascorrere la loro esistenza nei bidoni della spazzatura.

L’incalzante botta e risposta tra Hamm e Clov –  Vittorio Franceschie e Milutin Dapcevic – sono l’ordito più evidente  della trama del testo, un infinito alternarsi di mossa e contromossa  scacchistica sottolineato dall’alternanza di bianco e nero della  scenografia. Lo spettacolo, con la regia di Massimo Castri, ha vinto il  Premio Ubu 2010 come miglior spettacolo dell’anno.

Presentazione di Stanley Eugene Gontarski* traduzione di Letizia Cirillo

Ambientato tra rovine che  rimandano alla devastazione dell’Europa del dopoguerra, Finale di  partita di Samuel Beckett rappresenta un giorno nella vita di una  famiglia in via di disfacimento, i cui componenti trovano riparo  dall’apocalisse del mondo in un rifugio che ricorda allo stesso tempo  una fortificazione della seconda guerra mondiale e l’interno di un  cranio. C’è Hamm, patriarca pressoché inerme e cieco del gruppo, e c’è  Clov, che, a metà tra un servitore e un figlio adottivo,si occupa di lui  da quando è bambino, ricordando ben poco della suagiovane vita. Hamm  racconta la storia di un uomo che strisciando implora un tozzo di pane  per il suo bambino: potrebbe essere la storia diClov, ma, come succede  per tante altre cose nell’opera, i particolari siperdono nella memoria.  In pieno declino, Hamm lotta per mantenere un briciolo di dignità  evocando le sofferenze di tragici eroi del passato.
Il suo eloquio,  tuttavia, fatto di parti ripetute, riviste e riprovate giorno dopo  giorno, somiglia sempre più alle parole di un attore pieno di sé, un  dilettante (più che una nobile, tragica figura) la cui sofferenza è  sempre recitata. I genitori di Hamm sono i suoi “maledetti progenitori”.  
Ormai senza gambe, sono relegati in bidoni per la spazzatura dai  quali emergono di tanto in tanto come apparizioni, ricordi o sogni.
Un  passato quasi idilliaco è evocato in particolar modo da Nell, che si  abbandona al ricordo di un pomeriggio d’aprile sul lago di Como, dove  “[e]ra profondo, profondo. E si vedeva il fondo. Così bianco. Così  limpido”.
Nagg è più rude, ansioso com’è di ripetere la storiella  del sarto, che aveva divertito Nell così tanto in quell’occasione da far  rovesciare la barca sulla quale si trovavano. Allo stesso tempo però  Nagg è capace di mostrare tenerezza e intense emozioni, soprattutto  quando divide con la moglie, fisicamente impossibilitata, quel che  rimane di un biscotto. La famiglia è segnata da tragedie personali  paragonabili a quelle che hanno causato la distruzione al di fuori del  loro rifugio.
Nagg e Nell hanno perso le gambe in un incidente di  tandem nelle Ardenne e pare che Hamm abbia avuto un’emorragia cerebrale o  un aneurisma, come testimoniano le macchie di sangue sul fazzoletto che  gli copre il volto all’inizio della rappresentazione. Tutti,  nell’attesa di questo interminabile finale di partita, come Didi e Gogo  in Aspettando Godot, devono occupare il loro tempo, e per farlo  raccontano storie e si maltrattano a vicenda. Dopotutto Beckett ha  dichiarato che Hamm e Clov sono Didi e Gogo in una fase più avanzata  della loro vita.
In questo rifugio appoggiato tra la terra e il mare  contro un mondo desolato, una coppia, o meglio due coppie, attendono la  fine vivendo esistenze dominate da rituali e azioni uguali a loro  stesse, in una specie di ripetitiva messa in scena.
Finale di  partita può essere considerata a buon titolo l’opera emblematica  dell’Europa del secondo dopoguerra, come lo è per il primo dopoguerra La  terra desolata di T. S. Eliot. Tuttavia la pièce di Beckett non è la  rappresentazione di una profonda e mai alleviata tristezza: alle  immagini di devastazione e malattia si accompagna un dialogo brillante,  arguto e a tratti persino comico. Le tensioni che si creano tra Hamm e  Clov, che Beckett descrive come il nucleo centrale dell’opera, danno  alla stessa un’energia fisica paragonabile a quella delle commedie del  cinema muto. Clov cerca continuamente di ritirarsi tra le mura  tranquille e sicure della sua cucina, mentre Hamm lo trattiene, sempre a  sua disposizione, come fa il re con un pedone in una partita di  scacchi. Ma oggi Clov potrebbe prendersi una pausa, allontanarsi, come  dice Hamm, “dietro la montagna? Eh? Se fosse ancora verde?”. Clov però, e  con lui Hamm, sembra intrappolato nel rifugio come in un buco, tanto  per abitudine quanto per necessità e per dargli la battuta, e, pur  essendo imminente la sua partenza, egli rimane sospeso proprio nella  partenza. La pièce non arriva a una conclusione ma si blocca in una  sorta di fermo immagine, con Hamm che sta per accettare la fine e Clov  che sta per andarsene, entrambi incapaci di portare a termine qualsiasi  azione o gesto. E domani, proprio come per la pièce, tutto comincerà  (forse) da capo.
“Non c’è niente di più comico dell’infelicità”, ci  ricorda Nell prima della sua dipartita, una delle battute pungenti di  Finale di partita che rappresentano al meglio la vena ironica e  sarcastica di Beckett. Non c’è da stupirsi che si tratti dell’opera che  Beckett stesso preferiva.
Nella sua toccante rappresentazione della  sofferenza umana, umanesimo di epoca post-umanista, la pièce si muove al  confine tra commedia e tragedia, il rifugio poggia tra terra e mare e i  personaggi barcollano tra vita e morte. Scritta negli anni cinquanta e  messa in scena per la prima volta nel 1957, Finale di partita è la pièce  di Beckett per il millennio.

*Stanley Eugene Gontarski è  professore di inglese presso Florida State University. È specializzato  in studi contemporanei sulla letteratura irlandese del 20° secolo, sul  modernismo inglese, statunitense e europeo, oltre alla teoria della  performance. Gontarski è considerato la maggiore autorità per gli studi  relativi all’autore e poeta irlandese Samuel Beckett (1906-1989). I suoi  scritti includono: Samuel Beckett’s Happy Days: A Manuscript Study, On  Beckett, and The Intent of Undoing in Samuel Beckett’s Dramatic Texts.  Ha curato la pubblicazione di Journal of Beckett Studies ed è autore,  insieme a C. J. Ackerley, di The Faber Companion to Samuel Beckett il  testo di riferimento più completo sul lavoro, le idee, i testi,  personaggi e la vita di Samuel Beckett.

di Samuel Beckett traduzione Carlo Fruttero regia Massimo Castri con Vittorio Franceschi, Milutin Dapcevic, Diana Hobel, Antonio Giuseppe Peligra

Orari degli spettacoli

ore 21
 domenica ore 16 Turni di abbonamento InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli
 Turno A giovedì 1/12/2011 ore 21
 Turno B venerdì 2/12/2011 ore 21
 Turno C sabto 3/12/2011 ore 21
 
 Domenica Teatro
 domenica 4/12/201 ore 16
 
 spettacolo incluse nell'abbonamento:
 I Classici d’Avanguardia

Prezzi dei biglietti

Prevendite da mercoledì 2 novembre Platea
Interi € 20,00 + prev. € 2,00
Ridotti Agis, Arci, Cral, Acli, Endas € 18,00 + prev. € 1,80
Ridotti Soci Coop Adriatica, 60anni € 16,50 + prev. € 1,60
Ridotti Under 29, Titolari tessera “Lavoratori in pensione”
€ 11,00 + prev. € 1,10
Ridotti Studenti DMS € 8,50 + prev. 0,80
Palchi e Barcacce di 1° e 2° ordine
Interi € 17,50 + prev. € 1,70
Ridotti Agis, Arci, Cral, Acli, Endas € 16,00 + prev. € 1,60
Ridotti Soci Coop Adriatica, 60anni € 14,00 + prev. € 1,40
Ridotti Under 29, Titolari tessera “Lavoratori in pensione” € 10,00 + prev. € 1,00
Ridotti Studenti DMS € 7,50 + prev. € 0,70
Galleria e Barcacce di 3° ordine
Interi € 12,00 + prev. € 1,20
Ridotti Agis, Arci, Cral, Acli, Endas € 11,00 + prev. € 1,10
Ridotti Soci Coop Adriatica, 60anni € 9,50 + prev. € 0,90
Ridotti Under 29, Titolari tessera “Lavoratori in pensione” € 6,00 + prev. € 0,60
Ridotti Studenti DMS € 5,00 + prev. 0,50

Luogo dell'Evento e gli Hotel nei dintorni