Filodrammatica Dipendenti CRC a Cento
dal 27 al 28 marzo 2009
vedi sulla mappaFerrara Altro
I costi troppo elevati per accedere ad una struttura pubblica hanno fatto sì che la compagnia rappresentasse i propri lavori a corrente alternata. Attualmente si è prefissata di produrre una commedia all'anno in relazione all'iniziativa intrapresa dalla Direzione del Teatro Borgatti di Cento che dal 1999 ha lodevolmente varato una stagione di prosa dialettale, alla quale abbiamo aderito e che intendiamo sostenere continuativamente.
La compagnia, nel corso degli anni, ha sempre tentato di valorizzare la parlata dilettale, come forma culturale autonoma, recuperando e presentando testi rimasti nei cassetti per troppo tempo, vedi "O che mama" e "Si ann dopp" di Marco Rizzoli di Pieve di Cento (BO), scritti nella seconda metà dell'800, o proponendo una rielaborazione teatrale del poemetto in dialetto pievese "I Pivis a Massumadegh" di Angelo Michele Gessi, per la quale la compagnia ha avuto gli onori della terza pagina del "Carlino".La scarsità, o meglio la totale assenza di testi dialettali che unissero un sano divertimento ad un qualche bagaglio culturale ed umano, ha fatto spostare la compagnia verso testi da rielaborare. Così è stata proposta la commedia di Massimo Dursi "Bertoldo a Corte" là dove Bertoldo muore di fame per non asservirsi alle blandizie della "Corte" e non di indigestione come vuole Giulio Cesare Croce.Dopo di che, la compagnia ha rappresentato una serie di commedie scritte da Samy Fayad. "Il settimo si riposò", "Come si rapina una banca" "Il nudo e la nuda" e la commedia di Ermanno Carsana "Ma per fortuna è una notte di luna". Tutte legate ad alcuni principi di base: sane risate, ritmo pazzesco, buoni contenuti culturali e umani.